VENEZIA - Le misure di prevenzione adottate per regolare i flussi in occasione dell'inaugurazione del Carnevale a Cannaregio non sono bastate a garantire la viabilità della zona. Il numero chiuso è scattato, ma fuori dalle transenne c'è stato il caos. Gli accorgimenti messi in campo sono stati insufficienti ed anzi, hanno creato ulteriori disagi, con tutta la macchina organizzativa presa in contropiede dal grande afflusso.
CONGESTIONAMENTI
Già dalle 17.20 il personale conta-persone dalla casacca blu aveva annunciato come raggiunto il limite massimo previsto per lo spettacolo acquatico nel rio di Cannaregio delle 18, il tetto degli 11mila sulle fondamenta. I visitatori restanti, però, quelli che non sono riusciti ad accedere, sono stati molti di più degli ammessi ed hanno intasato il rione, di fatto ammassandosi ed impedendo il transito dalla stazione ferroviaria al ponte dell'Anconeta, fra rio Terà San Leonardo e Strada Nuova. La situazione drammatica veniva facilmente colta dalle voci allarmate di agenti della polizia municipale dislocati, che si frapponevano e venivano amplificate dalle radio ad onde corte dei colleghi: «Non li tengo più», oppure: «Sono in troppi, non ce faccio a smaltirli».
Paradossalmente, lungo le due fondamenta che costeggiano il rio di Cannaregio si passava agevolmente anche durante lo spettacolo; il resto era terra di nessuno, intasato, bloccato, fuori controllo. Passa in fondamenta Marco Agostini, a capo della municipale, e dice: «Tutto bene», ma verso le 18.15 c'è lui in prima linea alla base del ponte delle Guglie, intento a far defluire il tappo di gente creatosi, anche quest'anno...
