Ex carabinieri facevano i rapinatori mentre erano in servizio a Mestre, condannati per tre colpi

Venerdì 9 Ottobre 2020 di Gianluca Amadori
Ex carabinieri facevano i rapinatori mentre erano in servizio a Mestre: condannati per tre colpi
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CHIOGGIA (VENEZIA) - Sono stati condannati anche per alcune rapine commesse tra Chioggia e la Riviera del Brenta i due ex carabinieri che, mentre erano in servizio a Mestre, misero a segno un colpo finito con un omicidio, in provincia di Napoli, per il quale stanno già scontando la pena dell'ergastolo, inflitto loro dalla Corte d'Assise del Tribunale di Nola.


A Iacopo Nichetto, 40 anni, di Chioggia, e Claudio Vitale, 46 anni, napoletano di Cercola, sono stati inflitti ieri 22 mesi di reclusione in continuazione con un precedente patteggiamento (per un totale di sei anni e 10 mesi di carcere ciascuno), in relazione a tre rapine consumate e una rapina tentata, messe a segno tra il 2014 e il 2015 in provincia di Venezia, ai danni della sala slot Admiral club di Borgo San Giovanni, a Chioggia, di una tabaccheria a Mira e di un bar di Dolo.

Un terzo imputato ha patteggiato 4 anni. Al processo, nessuna delle vittime si è costituita parte civile contro i due imputati. Tutte le rapine erano state eseguite a mano armata: bottino attorno ai mille euro per ciascuno dei colpi.


L'OMICIDIO

Il fascicolo d'inchiesta inizialmente era rimasto iscritto a carico di ignoti, ma le cose iniziarono a farsi più chiare quando Nichetto e Vitale finirono in manette in relazione ad una rapina perpetrata ai danni di un supermercato di Ottaviano, in provincia di Napoli, avvenuta nel 2015, nel corso della quale fu ucciso Pasquale Prisco, 28 anni, figlio del titolare dell'esercizio commerciale. Dopo l'arresto, i due carabinieri, un tempo in servizio al IV Battaglione Veneto, con sede in viale Garibaldi a Mestre, hanno confessato anche le rapine commesse nel Veneziano.


Ma non solo. La coppia è finita sotto accusa anche a Padova, dove la Procura ha contestato loro ulteriori tre rapine, messe a segno, sempre nel 2015, ai danni di un supermercato di Busa di Vigonza e di due bar, a Noventa Padovana e Capriccio a Vigonza. In quelle occasioni i due carabinieri avevano agito senza adottare le più elementari precauzioni, impugnando le pistole d'ordinanza e spostandosi con un'auto di proprietà: contavano evidentemente di farla franca esibendo il tesserino d'ordinanza nel caso in cui i colleghi li avessero fermati.
L'avvocato di Nichetto, Tiziano Boscolo Chielon, ha annunciato che il suo assistito sta facendo un percorso riabilitativo, ricevendo encomi elogi per il comportamento esemplare tenuto in carcere.

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