SCORZÈ (VENEZIA) - L'avvocato Guido Simonetti ha presentato un esposto in Procura per conto dei familiari del comandante della caserma dei carabinieri di Scorzè, Germano Mancini, 50 anni, deceduto lo scorso 21 agosto a L'Avana, dove si era recato in vacanza assieme ad un amico e alla moglie cubana di quest'ultimo. Il legale chiede una nuova autopsia, dopo quella eseguita a Cuba, secondo la quale a provocare la morte di Mancini è stata una «broncopolmonite da germe sconosciuto e danni multipli agli organi».
L'esposto sarà valutato nei prossimi giorni dal pm Giovanni Zorzi: un'indagine potrebbe essere avviata per accertare eventuali illeciti penali, ma al momento non pare vi siano ipotesi di questo tipo. Il legale insiste sulla necessità di accertamenti per verificare l'iniziale diagnosi di vaiolo delle scimmie in relazione al rischio che possano essere state contagiate altre persone entrate in contatto con Mancini prima della sua partenza e che, a loro volta, possano contagiare altre persone senza saperlo.
DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Ieri l'ambasciata ha trasmesso ai familiari della vittima altri documenti sanitari che sembrano chiarire, almeno in parte la situazione: il test a cui Mancini è stato sottoposto dopo il ricovero in ospedale, il 19 agosto, ha attestato la sua positività al vaiolo delle scimmie (notizia resa nota dal ministero della Sanità), ma secondo il medico legale che ha eseguito l'autopsia non è stata questa la causa del decesso, tant'è che nella sua relazione non viene fatto riferimento a quel virus.