Venezia, mattinata d'inferno per un posto da supplente: convocati all'ultimo momento, si presentano in 67

Domenica 19 Marzo 2023 di Filomena Spolaor
Venezia, mattinata d'inferno all'istituto Algarotti per un posto da supplente

VENEZIA - Giovedì è stata una mattinata d’inferno per 67 candidati a un posto da supplente di sostegno all’istituto turistico Algarotti di Venezia, provenienti da tutta la provincia.

Chi, per arrivare alle 8, si è svegliato alle 5, con la convocazione arrivata per mail due giorni prima (il 14), l’obbligo di comunicare la presenza il giorno successivo (il 15) e la disponibilità - per il “vincitore” - a entrare in servizio il giorno stesso della selezione. 

La selezione

Una convocazione al limite del paradossale, perché negli anni precedenti l’assegnazione era sempre avvenuta per telefono, selezionando appunto il candidato con più punti in graduatoria. Stavolta invece la convocazione è arrivata perentoria. E in presenza. “Il posto - recitava la mail - verrà assegnato al candidato, tra i presenti, con punteggio e posizione più alti in graduatoria. Chi non sarà presente alla convocazione sarà considerato rinunciatario. Il docente destinatario della supplenza prenderà servizio da subito”. 
E così, mentre i partecipanti si chiedevano il senso di quella convocazione dell’ultima ora, si sono trovati tutti radunati in una stanza piccola, poi portati in una più grande, dove hanno dovuto fornire le proprie generalità a impiegati dotati solo di carta e penna, senza alcun computer, senza una graduatoria da consultare. Mugugni, proteste per le ore di attesa e quell’inutile procedura.
Nel 2023, insomma, la scuola funziona ancora così. Tutto per un posto da insegnante di sostegno da 18 ore settimanali, dal 16 marzo al 4 aprile.

Giovedì mattina, nell’attesa, qualcuno ha anche girato un video, dove si vedono gli aspiranti docenti seduti uno accanto all’altro e recarsi a turno davanti a un uomo e una donna in cattedra per un breve colloquio di identificazione. «È stato uno choc – racconta un docente, tra i presenti – vedere così tante persone. Diverse provenivano dalla provincia, e chi da Jesolo o Portogruaro, chi prendendosi una giornata di ferie, si era svegliato alle 5 per presentarsi alle otto all’istituto Algarotti. C’erano colleghi di tutte le età, anche oltre i cinquant’anni. Ci hanno assembrati in una piccola stanza all’ingresso, e poi spostati in un’aula più grande».

La mail

Nella mail di convocazione, inviata il 14 marzo, non era precisato quante persone erano state convocate. Informava solo che era stata resa disponibile una supplenza. A opinione dei docenti doveva essere presente una lista, dove ognuno potesse vedere il proprio posto in graduatoria, in modo che chi - per esempio - fosse stato al settantesimo, avesse la possibilità di rinunciare. A stupire ancora di più i docenti è stato il metodo di “selezione”.

«Ci hanno indicato di sederci in una sorta di aula magna – prosegue l’aspirante docente al posto – dove un uomo e una donna seduti dietro a una cattedra, scrivevano a mano i nomi e le generalità di carta di identità, codice fiscale e firma in un foglio, senza avere nemmeno una graduatoria già stilata: come nel secolo scorso». Ogni docente ha un punteggio, che gli viene assegnato dall’algoritmo del ministero basato su titoli universitari, crediti formativi, master, corsi, e derivato anche dalle supplenze precedenti.


«Queste persone segnavano i nomi - aggiunge un altro candidato - e non avevano un computer per ottimizzare i tempi. Poi sono andati al piano superiore e hanno controllato le graduatorie, per comunicare il nominativo che aveva il punteggio più alto solo verso le 11. Un metodo di selezione molto antiquato e in tutto questo sistema, a rimetterci è anche lo studente che ha disabilità, perché avrà l’insegnante di sostegno selezionato solo per un periodo di tre settimane, e non gli sarà garantita continuità didattica». I docenti candidati sembra fossero più di cento, e molti non si sono presentati.

«La selezione è stata fatta nella legalità e nel rispetto di tutti - si limitata a dichiarare Rachele Scandella, dirigente scolastica degli istituti Algarotti e Barbarigo - Se si sono presentati in 67 non è colpa di nessuno». Poi la chiosa: «Le persone che segnalano questi episodi devono rivolgersi a un sindacalista piuttosto che a un giornalista».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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