I carabinieri arrestano il ladro in chiesa "per fame" poi lo aiutano a trovare lavoro

Lunedì 3 Maggio 2021 di Marco Corazza
L'interno del Duomo di Caorle
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CAORLE - La stagione che termina e la pandemia che non gli permette di trovare un posto di lavoro: un giovane padre di famiglia, assalito dalla vergogna per non riuscire a sfamare il figlio, ruba in chiesa e finisce in manette dopo la denuncia del parroco. A Caorle gli stessi carabinieri che avevano stretto le manette ai polsi del ladruncolo lo portano in Comune, dove riceve il sussidio. Non solo perchè K.B., 23 enne di Caorle, a breve tornerà a lavorare in un ristorante del litorale. Era stato proprio don Danilo Barlese, il parroco nella cittadina marinara, a denunciare ai carabinieri quei furti in chiesa.

Colpi a ripetizione tra le cassettine delle offerte del Santuario della Madonna dell’Angelo, nel Duomo e nella chiesetta di Santo Stefano. Complessivamente ben 14 colpi che si prolungavano fin dall’inizio dell’anno, tanto che il parroco continuava a trovare le cassettine delle offerte vuote. Da qui sono partite le indagini dei carabinieri della locale stazione, agli ordini del maresciallo Francesco Lambiase, che hanno esaminato i video del sistema di sorveglianza dei tre luoghi di culto. Hanno così scoperto che a rubare era sempre la stessa persona.

Dopo aver appurato le generalità, gli investigatori dell'Arma si sono posizionati fuori delle chiese in attesa del passo falso. Così nei giorni scorsi sono passati al blitz. Dopo aver notato il 23enne uscire dalla chiesetta di Santo Stefano, i carabinieri lo hanno fermato. Con se aveva circa 100 euro, frutto del colpo che aveva appena messo a segno, nonchè l'attrezzatura per il furto, a partire dal nastro biadesivo che aveva usato per inserirlo nelle fessure delle cassettine e prenderne il contenuto. Complessivamente, nei 14 furti commessi, K.B. si era impossessato di poco più di mille euro. Denaro che al giovane, da poco papà e con la compagna a casa, serviva per sfamare la famiglia. Ciononostante i carabinieri non hanno potuto far altro che arrestarlo per furto aggravato. Il giovane caorlotto, incensurato, ha spiegato agli investigatori di non sapere come fare per portare a casa qualche soldo, tanto da provare vergogna a rivolgersi ai Servizi sociali del Comune per chiedere aiuto. Sono stati gli stessi militari ad accompagnarlo negli uffici del Comune dove ha subito trovato il sostegno di cui aveva bisogno. Non solo, perchè con l'avvio della stagione ha trovato anche l'impiego come cameriere in un ristorante di Caorle.

Ultimo aggiornamento: 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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