CAORLE - Una proposta di legge regionale per tentare di mettere la parola fine all'intricata vicenda delle abitazioni abusive di Falconera. Dopo decenni di carte bollate, denunce e procedimenti civili e penali, tavoli tecnici, incontri politici e iniziative parlamentari, sull'infinita storia dei casoni di Caorle arriva anche una proposta di legge regionale, che porta la firma del consigliere uscente e capogruppo di Fratelli d'Italia, Raffaele Speranzon, eletto al Senato.
LA STRADA
La proposta di legge, depositata a fine settembre in Presidenza del Consiglio, di fatto prevede un percorso normativo che accoglie l'interesse degli abitanti ad entrare stabilmente e definitivamente nella titolarità dei beni posseduti e quello dello Stato, che non dev'essere impoverito cedendo patrimonio pubblico senza alcun corrispettivo. «Per come è strutturato - spiega Speranzon - non si avvantaggia i soggetti privati. I 6 articoli che lo compongono prevedono che sia stabilito un giusto prezzo di vendita dei lotti deciso e calcolato secondo precisi parametri dal Demanio, prendendo a riferimento le caratteristiche del solo terreno, vincoli compresi, senza sommare al valore dell'area quello di edifici, casoni o piantagioni che ci sono. Lo schema normativo - conclude il neo senatore FdI - trae spunto dalle soluzioni già percorse dal legislatore in tempi anche recenti per risolvere problemi analoghi, come il caso degli insediamenti di Riva Lusenzo a Chioggia, ma considerando anche le specificità territoriali di quelle aree». Speranzon ha assicurato che il gruppo di Fratelli d'Italia darà il pieno appoggio alla proposta di legge affinché l'iter di approvazione sia il più veloce possibile. Anche l'amministrazione locale si era fatta promotrice di alcuni incontri col Governo e Demanio e una rappresentanza di parlamentari veneti. L'obiettivo era una proposta di legge in Parlamento ma la caduta del Governo Draghi ha interrotto il percorso verso una soluzione condivisa.