Venezia, spaccio e paura in Campo Santa Margherita: limiti d'orario ai bar e ai locali a rischio

Sabato 26 Novembre 2022 di Marta Gasparon
Venezia, spaccio e paura in Campo Santa Margherita: limiti d'orario ai bar e ai locali a rischio
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VENEZIA - Nell'area di Santa Margherita la situazione appare sempre più delicata. Sono gli esercenti stessi a raccontarlo, in un fluire di episodi condivisi che descrivono una realtà in cui muoversi dopo una certa ora della giornata specie quando inizia a far buio non è sempre piacevole.

Tanto da scegliere di far rientro a casa, al termine del proprio turno di lavoro, percorrendo strade considerate più tranquille.


SPACCIO ALL'APERTO
C'è chi riferisce di gruppi di spacciatori sul ponte del Forno e di San Pantalon già verso l'ora di cena, intenti a fermare i passanti che gli capitano a tiro per provare a vendere qualcosa. La delibera a cui il Comune sta lavorando, volta ad anticipare gli orari di chiusura in quelle che verranno indicate come le zone dell'intero territorio comunale e le attività più a rischio in termini di sicurezza, ha convinto la categoria. Baristi, ristoratori e commercianti si dicono soddisfatti, consapevoli di come quei locali che rimangono aperti anche fino alle 5 del mattino, specie kebab e pizza al taglio, possano tramutarsi in un ricettacolo di soggetti poco raccomandabili, di sbandati, sia per motivi di droga che di alcol.


LE REAZIONI
«È una mossa giusta dice Tommaso Costalonga, titolare dell'Orange bar in campo Santa Margherita Il take away già di per sé non porta qualità in una città come Venezia. Aggiungici poi gli episodi di degrado e il fatto che tengono aperto oltre un certo orario... Tutti noi, qui, ci auto-regolamentiamo chiudendo verso le 2, ma non chi gestisce certe attività. Senza considerare che dopo le 3, stando a una norma nazionale esistente, sarebbe vietato vendere alcolici. Ben venga quindi questa tutela, purché si vada a individuare chi non si comporta come dovrebbe: tanto ormai si conoscono».
Si dice d'accordo con la proposta illustrata giovedì scorso in Commissione dal comandante della Polizia locale, Marco Agostini, e dall'assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga, anche una giovane dipendente del bar veneziano. Ed è stato proprio il primo a sottolineare l'importanza di considerare il territorio in base alle necessità, concentrandosi su quelle aree ipotizzando anche fondamenta degli Ormesini e campo Bella Vienna, per quanto riguarda il centro storico dove tende a registrarsi più confusione, con conseguenti, eventuali rischi di ordine pubblico. «All'Orange la sicurezza viene pagata di tasca nostra, tramite bodyguard che dal giovedì al sabato controlla l'interno e i primi 500 metri dell'esterno del locale spiega Anastasia Se vede clienti molto alterati, interviene allontanandoli. Ricordo che nell'estate del 2021 mi capitava di incontrare giovani turiste, o in Erasmus, che venivano da me piangendo perché avevano paura di attraversare il campo, in quanto avvicinate da persone poco raccomandabili». La richiesta di lavorare la mattina, per Anastasia non è stata casuale: «Così sono più tranquilla. Quando facevo i turni serali, per rientrare a casa facevo il giro dell'Accademia per l'angoscia di percorrere il ponte di San Pantalon e l'Erbaria. Lo sbandato di turno? Lo trovi sempre».


DISSENSO
«Non vedo perché ci sia chi può andare avanti a lavorare fino a certe ore riflette Domenico, dell'Imagina quando noi chiudiamo intorno alle 21-22, mentre il sabato a mezzanotte, massimo all'una. Problemi di sicurezza a Santa Margherita? Uno dei ragazzi che lavora qui fa il giro largo apposta per evitare problemi». Per chi la zona la vive nel quotidiano, le delibere rappresentano un valido strumento, ma dovrebbero essere accompagnate anche da qualche retata, soprattutto nei weekend. Per Alexandra, che a Santa Margherita conduce un'attività, il problema della delinquenza non va legato a venditori di kebab e pizza al taglio. Per lei, loro non c'entrano. «Gli spacciatori dovrebbero essere mandati via dalla Polizia locale commenta Che poi è anche vero che quando le forze dell'ordine intervengono, queste persone sono fuori poco dopo: questa è la legge italiana. Qui non abbiamo la stessa situazione che in terraferma, ma se non si interviene subito, arriverà il degrado». Tra i problemi messi in luce, anche quello dei rom che, con la scusa di chiedere l'elemosina, tengono d'occhio gli appartamenti, facendo da palo ai ladri.
 

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