Campioni di canoa travolti dalle onde mentre si allenano: «Affondati da due mezzi pubblici»

Domenica 14 Agosto 2022 di Tomaso Borzomi
i due canoisti travolti dal moto ondoso
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VENEZIA - Prima l'ondata di un Alilaguna, poi il colpo di grazia della linea Actv e i due campioni regionali di K2 finiscono in acqua. Tommaso Costalonga e Federico Vinciguerra il 31 luglio scorso si sono aggiudicati i campionati regionali di canoa e venerdì, 12 agosto, erano usciti dalla Remiera Cannaregio per allenarsi in vista dei nazionali che si terranno a Milano tra il 16 e il 18 settembre. Non sono però riusciti a fare molto, dato che il moto ondoso ha avuto la meglio sui due abili regatanti. Al rientro dallo spazio acqueo del Tronchetto, utilizzato per allenarsi, è accaduto l'affondamento, che Costalonga ricostruisce: «Ormai siamo costretti ad esercitarci distanti dalla remiera, perché qui davanti è impossibile a causa del forte traffico e del conseguente moto ondoso. Al ritorno però siamo stati travolti da due onde che ci hanno mandati sott'acqua».

Il regatante prosegue: «Poco distante dalla remiera è sfrecciato un Alilaguna che stava giungendo sparato e ci ha fatto arrivare addosso due ondate che ci hanno scavalcato, facendo finire l'acqua pure all'interno della barca. Eravamo in difficoltà, quando ho visto arrivare la linea 4.1 delle 16.41 che ci ha dato il colpo di grazia». Un uno-due da knock-out in grado di stendere anche chi raggiunge elevati risultati nel mondo della voga: «Mi sono sbracciato, ho fischiato per far sì che il motoscafo, che era pieno di persone, rallentasse, ma invece niente». Non è chiaro se il preposto al comando non abbia visto l'imbarcazione o abbia sottovalutato il rischio, sta di fatto che i due sono finiti in acqua: «È passato veloce e l'ondata ci ha sbattuti sott'acqua, quando siamo riemersi, ormai era già distante e non poteva soccorrerci, ma non è possibile rischiare la vita per fare sport». Costalonga lamenta un comportamento diffuso in quella zona: «Davanti alle remiere mi pare ci sia un limite più basso di velocità rispetto al resto del canale, quindi credo che, visto che ci sono anche bambini, chi transiti da quelle parti dovrebbe adottare comportamenti più responsabili e rispettare chi si muove a remi. Se mi fosse capitato altrove magari mi sarei lamentato e basta, ma davanti alla remiera no, non ci sto». Lo sportivo si lamenta anche del fatto che quello è un punto particolare: «L'attraversamento del canale è necessario, non posso volare, così come non si può andar via lasciandomi in balia delle onde». Anche perché, sottolinea, sarebbe potuto accadere di tutto: «Cosa sarebbe successo se mi fosse venuto un crampo? Io sono adulto, so nuotare bene e cento metri li faccio senza grossi problemi, ma se fosse capitato a un ragazzino di 7-8 anni, di quelli che si avvicinano alla voga?». Preoccupazione riguarda anche per il comportamento in mare: «Non so se ci siano gli estremi per l'omissione di soccorso e non mi interessa andare da avvocati per colpire chi ha sbagliato, è però necessario arrivare a fare una riflessione attenta su quello che sta accadendo. Davanti a Sant'Alvise e alla Querini si deve rallentare. Il pilota dell'Actv avrebbe dovuto almeno assicurarsi che stessimo bene, quello sì».

    
 

Ultimo aggiornamento: 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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