FIESSO D'ARTICO (Ve) - Il settore calzaturiero della Riviera del Brenta, che la pandemia sta mettendo mese dopo mese sempre più in ginocchio, non risparmia nessuno e colpisce un'azienda storica del territorio: il 20 gennaio il Tribunale di Venezia ha dichiarato il fallimento per insolvenza della Ballin Franco e C. srl di Fiesso d'Artico. Non riesce purtroppo a riprendersi dalla crisi l'azienda di proprietà del presidente del Politecnico Calzaturiero, Franco Ballin, pilastro dell'imprenditoria calzaturiera della Riviera, una persona che ha dato in tanti anni di carriera un contributo determinante al settore, sia brentano sia nazionale.
E' stato a lungo presidente di Acrib e negli ultimi anni alla guida di una realtà importante come il Politecnico, che ha formato e continua a formare personale altamente specializzato per il comparto rivierasco, che deve il proprio successo proprio alla spiccata professionalità degli imprenditori e delle maestranze veneziani. Il calzaturificio Ballin Franco produceva calzature sia per uomo che per donna, collaborando con diversi marchi di abbigliamento, sia italiani che esteri, curandone anche la distribuzione.
Aveva anche aperto qualche anno fa una Divisione aziendale, denominata Corte della Pelle in modo da arrivare al consumatore finale attraverso negozi di proprietà sia in Italia che a Klagenfurt e a Lubiana. Si distingueva inoltre per la costruzione su misura. Proprio Franco Ballin ha firmato a fine 2020 per conto del Politecnico un accordo col SSIP (Stazione Sperimentale per l'Industria delle Pelli e delle materie concianti) con lo scopo di dare nuovo impulso alla ricerca sulla filiera della pelle. «La competitività del distretto, da sempre, risiede nella capacità di coniugare tradizione e innovazione ed è su questa leva che bisogna continuare a puntare», aveva dichiarato in quella occasione, segno dello spirito combattivo che lo anima. In questo momento però lo storico imprenditore rivierasco si chiude nel silenzio di una commozione che si può facilmente immaginare.
Non resta che sperare nelle azioni dell'appena reinsediata consulta territoriale calzaturiera, perché riesca ad avviare al più presto un dialogo con tutte le Istituzioni per elaborare una strategia di politiche per il lavoro e il rilancio del comparto, prima che sia davvero troppo tardi per troppe aziende del settore, da sempre fiore all'occhiello del territorio della Riviera del Brenta.
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