Venezia-Bologna: follia ultras tra denunce e interrogativi

Martedì 10 Maggio 2022 di Monica Andolfatto - Tomaso Borzomì
Un momento degli scontri di domenica a Venezia tra ultras

VENEZIA - Venezia-Bologna 4 a 3: il giorno dopo l’incontro al Penzo è quello delle indagini e delle polemiche.

Ma anche degli interrogativi. Sugli scontri fra ultrà nel pre-partita in campo della Tana e sulla distribuzione dei supporter all’interno dello stadio, con una commistione fra locali e ospiti a dir poco arrischiata che ha facilitato contatti e litigi fra tifoserie che non si amano da tempo. La sfida non era di quelle da cartellone e per questo non era considerata “ad alto rischio” dal punto di vista dell’ordine pubblico. Eppure di facinorosi arrivati dal capoluogo emiliano ce ne sono stati. Con ogni probabilità approdati in auto, qualche ora prima del fischio di inizio e con l’intento di “fare casino”. La situazione è precipitata appunto nei pressi dell’ingresso della Biennale, all’Arsenale. L’ipotesi di un appuntamento fra “curve” non è suffragata. Dagli ambienti dei supporter lagunari prevale la tesi della provocazione e di una sorta di agguato da parte dei felsinei. E addirittura si parla di almeno un tifoso rossoblu che avrebbe impugnato “una lama”, non si sa se un coltello o un taglierino. In ogni caso è bastato questo per fare gridare al fuggi-fuggi fra i locali. Dopo che le opposte fazioni si sono menate a suon di cinghiate e sono fatti scoppiare dei grossi petardi. Chiarito anche l’episodio del bolognese caduto in acqua: a tuffarsi è stato un turista francese che dopo aver visto un passeggino finire in canale - a riprova del parapiglia tremendo durato una decina di minuti e che ha coinvolto gente del tutto estranea al tifo - credeva che ci fosse un bimbo da salvare, evenienza quest’ultima per fortuna scongiurata.


LE INDAGINI
La Digos sta passando al setaccio tutti i filmati e arriverà a denunciare per rissa i responsabili della violenta colluttazione con almeno un ferito lieve fra le fila dei rossoblu. In tutto una ventina le persone da identificare. E poi c’è la questione dei tifosi felsinei che hanno assistito al match seduti fra i distinti e che nell’immediato post partita hanno accerchiato e malmenato un 36nenne di Chirignago che era lì con la fidanzata della quale riportiamo la testimonianza. La società arancioneroverde interpellata sul punto spiega: «Chiunque può comprare biglietti in qualsiasi settore dello stadio in mancanza di restrizioni degli organi competenti e indipendenti dalla società. L’unica partita con restrizioni quest’anno è stata Venezia-Verona, con possibilità per gli scaligeri di acquistare solo “curva nord ospiti”».


LA TESTIMONIANZA
«Nel settore dei distinti dedicato a Valeria Solesin - racconta la donna - il mio ragazzo è stato raggiunto da una decina di tifosi ospiti ed aggredito. Gli steward, insieme agli agenti alla Digos sono intervenuti ma hanno bloccato solo lui dopo che era stato derubato della sciarpa, che aveva un profondo valore affettivo, e del gonfalone, oltre a esser stato strattonato e ferito al braccio, rimasto contuso al braccio che ha già un’invalidità del 50 per cento. Al pronto soccorso, dove è stato medicato, lo hanno giudicato guaribile in 4-5 giorni. Domani (oggi, ndr) provvederemo a presentare denuncia contro ignoti». «È assurdo andare allo stadio e avere paura - e in più non mi spiego perché le forze dell’ordine hanno bloccato il mio fidanzato, che era uno e da solo, e non hanno fermato e schedato i tifosi ospiti. Com’è possibile che la società non tuteli i tifosi in alcun modo? Perché gli ospiti possono comprare biglietti in ogni parte dello stadio?». E da ultimo: «È successo al mio compagno che è grande e grosso, ma poteva succedere a un anziano o a un bambino. Basterebbe riservare agli ospiti una porzione di distinti e porre ai perimetri cinquanta steward o forze dell’ordine che limitino quello spazio. I tifosi organizzati devono restare nella loro area».

Ultimo aggiornamento: 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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