MARGHERA (VENEZIA) - Si infortunò inciampando in una buca presente sul marciapiede, procurandosi la frattura dell'omero: a distanza di otto anni, una signora di Marghera, oggi settantacinquenne, ha ottenuto la condanna del Comune di Venezia a risarcirla con più di 60 mila euro, oltre ad interessi legali e rivalutazione monetaria, per il danno biologico e morale sofferto. Ca' Farsetti è stata condannata anche a versare alla donna, assistita dall'avvocato Jacopo Molina, 12 mila euro a di spese legali. A deciderlo è stato il Tribunale civile di Venezia. L'incidente risale al 4 maggio 2013: la donna stava camminando lungo il marciapiede dirigendosi da piazza Sant'Antonio verso Piazza Municipio ed in prossimità delle strisce pedonali, quando cadde rovinosamente per avere posato il piede in un avvallamento nella pavimentazione, profondo circa 10 centimetri.
LA DIFESA
Ca' Farsetti, patrocinata dall'avvocato Paolo Brancato, si è costituita a giudizio respingendo ogni addebito e sostenendo che il Comune non ha alcuna responsabilità.
Il giudice Silvia Barison non ha però accolto le ragioni della pubblica amministrazione, ritenendo che il Comune non abbia assolto l'onere di dimostrare l'incidente si verificò per un caso fortuito, tanto meno che la responsabilità possa essere addebitata alla donna, che stava semplicemente passeggiando e non ha tenuto alcuna condotta imprudente o negligente: «L'irregolarità nella pavimentazione non era in alcun modo segnalata - si legge nella sentenza, che fa riferimento alle testimonianze ascoltate nel corso della causa e risultava di difficile individuazione anche in ragione del colore uniforme».