VENEZIA - Esteticamente non gli dispiace. Anche se deve essere stata una sorpresa vedere quel cubo bianco in pietra d’Istria emergere da sotto i teloni a piazzale Roma. Perché Massimo Cacciari, sindaco all’epoca dell’avvio dell’iter per il raddoppio del contestato hotel, di quel progetto ha un altro ricordo. Il progetto da lui visionato, quando era alla guida del Comune, «era tutt'altra cosa rispetto all'attuale».
«Ricordo che il progetto mostratomi dieci anni fa da Elio Dazzo, proprietario del "Santa Chiara", era assai diverso: più sobrio, tradizionale e in sintonia con la facciata del vecchio albergo, rispetto a questo cubo di marmo».
«Poi è intervenuta la soprintendenza - continua Cacciari - alla quale evidentemente il progetto non è piaciuto e che ha provveduto a cambiarlo in modo significativo.