Caccia. Targa obbligatoria per l'identificazione dei cacciatori. È bagarre in Veneto «Non sono deportati»

Sabato 13 Novembre 2021 di Alda Vanzan
Caccia. Targa obbligatoria per l'identificazione dei cacciatori
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Pettorine con codice alfanumerico obbligatorie per identificare i cacciatori? La proposta avanzata in Regione Veneto dal consigliere del Partito Democratico, Andrea Zanoni, ha scatenato un putiferio. «Non passerà mai, nessuno targherà i cacciatori come dei deportati», ha tuonato il consigliere di Fratelli d'Italia, Joe Formaggio. «Parole ignobili», ha replicato Zanoni.

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Targa identificativa per i cacciatori

Tutto nasce dalla mozione presentata da Andrea Zanoni (e firmata anche dai colleghi di opposizione Anna Maria Bigon, Arturo Lorenzoni, Cristina Guarda) in cui si chiede alla giunta di Luca Zaia di emanare nuove regole e pene più severe per gli incidenti causati dai cacciatori e di garantire la sicurezza dei cittadini.

Zanoni ha citato i più recenti casi di cronaca: un cacciatore, nella zona di Cavarzere, che si sarebbe introdotto illecitamente nell'area esterna di un'abitazione privata e ucciso intenzionalmente un cane, ma anche l'episodio avvenuto a Fossalta di Piave dove un padre e un figlio che si trovavano nel giardino di casa sono stati feriti dai pallini sparati da un cacciatore. «In entrambi i casi - ha detto Zanoni - i cacciatori se ne sono andati senza allertare i soccorsi e sono state sporte denunce», ma l'identificazione rischia di essere difficile. Di qui la proposta: oltre alla revoca del tesserino di caccia per chi causa incidenti violando le distanze di sicurezza da strade e abitazioni, anche la targa. Come per le auto. «Obbligo per i cacciatori di indossare una pettorina con un codice alfanumerico per facilitarne l'identificazione anche in caso di incidente», ha chiesto Zanoni.


LE REAZIONI

I cacciatori non l'hanno presa bene. L'ultima folle idea del consigliere Zanoni, ha titolato il portale Caccia Passione. È impossibile che la mozione sia approvata, la maggioranza ha numeri solidi in consiglio, ha scritto il portale Caccia Magazine. A raccogliere le proteste del mondo venatorio ci ha pensato il consigliere regionale meloniano Joe Formaggio: «La mozione presentata da Zanoni non passerà mai, nessuno della maggioranza darà sostegno a una possibile marchiatura dei cacciatori. Per fortuna, sono ben lontani i tempi bui, quando gli esseri umani venivano identificati con un numero». E ancora: «Sono sbalordito dalla proposta che arriva dai banchi della minoranza, con Pd ed Europa Verde in testa: la mozione è quanto di più offensivo si potesse pensare contro persone che detengono la licenza di caccia e che hanno tutta la documentazione regolare. Arrivare a targare i cacciatori come dei deportati è una proposta fuori dai tempi, denigrante e oggettivamente inutile».


LA REPLICA

«Paragonare le pettorine con codice di riconoscimento per i cacciatori alle divise dei deportati, come fa il consigliere Joe Formaggio, è ignobile - ha ribattuto Zanoni -. Mi auguro lo capisca e abbia la decenza di scusarsi nei confronti di chi, con quella divisa, è finito nei campi di concentramento». E ha fatto degli esempi: «Calciatori e atleti che partecipano alle gare con maglia o pettorina numerata dovrebbero sentirsi come dei deportati? Formaggio ha fatto un'uscita pessima, si scusi».

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 17:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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