Campalto, conto alla rovescia per il nuovo by pass

Domenica 12 Luglio 2020 di Mauro De Lazzari
Campalto, conto alla rovescia per il nuovo by pass
MESTRE - Ci siamo, giovedì 16 luglio verrà inaugurato il by pass di Campalto. L'appuntamento è per le 10.30 all'imbocco della galleria San Martino (così è chiamato il sottopasso realizzato a metà del percorso, dedicandolo al patrono di Campalto), dove rappresentati della Regione, del Comune, della Municipalità di Favaro e dell'Anas procederanno al taglio del nastro che ufficializzerà l'apertura, per dirla come da capitolato, della Variante di Campalto alla statale 14 della Venezia Giulia.

ATTESO DA ANNI
Con un bel po' di ritardo rispetto ai tempi inizialmente stabiliti, il by pass entra dunque in funzione per alleggerire, questa la finalità del progetto, il traffico che ora transita per il centro della frazione. Traffico, è bene ricordarlo, che in passato ha provocato lungo via Orlanda tantissimi incidenti stradali con numerose vittime, anche se già da qualche anno, con l'apertura del Passante autostradale, la realizzazione della Vallenari bis e l'emissione di ordinanze che hanno vietato il transito ai mezzi pesanti, la situazione era già progressivamente migliorata. Ora, con l'apertura del by pass che assorbirà il passaggio della quasi totalità del traffico veicolare, soprattutto quello di collegamento tra Venezia, Mestre e l'aeroporto, l'area centrale di Campalto diverrà sicuramente più vivibile e la gente del posto potrà così riappropriarsi delle proprie strade. 
IL TRACCIATO
La variante si sviluppa parallelamente a via Orlanda per due chilometri ai margini di aree in prevalenza agricole, con innesti all'altezza dell'incrocio di via Sabbadino (lato Mestre) e dell'ex caserma militare (lato Tessera). A circa metà del suo sviluppo, il tracciato incontra la viabilità comunale di via Gobbi la cui interferenza è stata risolta dall'impresa aggiudicataria dell'appalto, l'Intercantieri Vittadello di Limena, attraverso la realizzazione di una galleria naturale della lunghezza di circa 26 metri realizzata con il metodo del Pipe Arch (metodologie di scavo in sabbie sottofalda), integrata da due tratti in artificiale di lunghezza complessiva di 49 metri e dalle relative rampe di accesso, di lunghezza pari a 430 e 410 metri, rispettivamente. La galleria è stata, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello economico, la più impegnativa dell'intero intervento e quella che ha comportato la maggior mole di lavoro facendo slittare di parecchio i tempi di consegna dell'opera. «Ciò è stato in prevalenza dovuto alla geologia del sottosuolo - è scritto in una nota tecnica - visto che la parte del territorio interessata dai lavori è costituita da terreni di scarso addensamento e consistenza, ovvero, terre a granulometria fine (argille, limi, sabbie fini e terre organiche tipiche della laguna veneta)». 
NUOVA TECNOLOGIA
Va detto, tuttavia, che l'innovativa soluzione progettuale adottata ha consentito, come avevano chiesto sia il Comune che gli enti gestori, il mantenimento per tutta la durata dei lavori della fruibilità di via Gobbi, arteria che oltre a sostenere i principali sottoservizi rappresenta uno dei pochi collegamenti stabili all'interno della Municipalità di Favaro. C'è stata, per la verità, qualche interruzione del traffico dovuta a cedimenti del fondo stradale durante la costruzione del sottopasso e ci sono, tuttora, delle lamentele perché via Gobbi non è ancora del tutto in ordine. Tra le segnalazioni, viene sottolineato come le rotatorie di innesto del by pass non siano sufficientemente illuminate, e in taluni punti del percorso ci sarebbe la necessità di installare altre barriere fonoassorbenti. «Ma si tratta - come ha ribadito l'assessore alla Mobilità Renato Boraso che in questi anni è stato con il fiato sul collo dell'Anas per portare a compimento il by pass - di lavori di minore entità che saranno realizzati prima che l'impresa smantelli il cantiere».
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