Addio a Senigallia, el forner dei bussolai di Burano

Mercoledì 31 Agosto 2022
Giorgio Senigallia

BURANO (VENEZIA) - Ha portato i bussolai di Burano, i famosi S ad essere conosciuti e richiesti in tutto il modo, L'isola di Burano e tutta Venezia sono in lutto per la scomparsa, all'età di 82 anni, di Giorgio Senigallia, marito di Carmelina Palmisano e titolare dell'azienda di famiglia, appunto la Palmisano Carmelina. Oggi alle 11 nella chiesa di San Martino Vescovo a Burano verranno celebrati i funerali. In queste ore alla moglie, e ai figli Francesca e Roberto, professore a Ca' Foscari, stanno giungendo centinaia di messaggi e attestati di stima. Giorgio è entrato da bambino, in quello che poi è diventato il suo regno. E' partito da garzone di bottega: portava il pane in giro per la città. A poco a poco, ha imparato i segreti del mestiere: dopo le consegne tornava al forno e qui si dedicava a preparare pane e biscotti. Così da garzone di bottega si è innamorato anche di Carmelina che ha poi sposato. Ecco perchè la passione per questa professione è diventata patrimonio di tutta la famiglia. Tanto che figli e nipoti si sono dedicati alla stessa attività con anima e cuore.
Chi ga santoli ga bussolai: un antico proverbio veneziano che ben si addiceva a Giorgio El forner de Buran.

Giorgio è stato anche un precursore: il primo a capire che i bussolai di Burano potevano diventare non solo un dolce pasquale, ma tutto l'anno, anche grazie ai piccoli biscotti in forma di S.


Così nel 1989 ha aperto prima un negozio a Cavallino Treporti, poi, insieme alla figlia Francesca e al genero Andrea Seno (ex calciatore professionista, centrocampista che ha vestito, tra le altre le maglie di Foggia e Inter) lo stabilimento per la produzione a Jesolo. Giorgio ebbe una grande intuizione, ma non ha mai perso la sua semplicità e umiltà, genuinità, gli stessi ingredienti che metteva nei suoi biscotti fatti in casa. Nel suo negozio Giorgio Senigallia è rimasto fino all'ultimo senza mai tirarsi indietro. Si è dedicato al lavoro è rimasto, impegnato in prima linea, fino a meno di due mesi fa, quando una malattia fulminante e aggressiva ha iniziato a manifestarsi . Ha voluto trascorrere gli ultimi giorni vicino ai suoi affetti e all'amato forno. E il suo ultimo desiderio è stato esaudito. Giorgio ha ricevuto numerosi riconoscimenti; da quello di Veneziano dell'anno, al riconoscimento dell'Accademia della Cucina Italiana. Ma per lui, al di là dei tanti riconoscimenti ufficiali ricevuti anche dalle istituzioni, contava il rapporto con le persone. Era un galantuomo: bastava una stretta di mano per mettersi d'accordo. Un panettiere pasticcere d'altri tempi I bussolai di Burano grazie a lui e all'amata Carmelina hanno fatto il giro del mondo. Ha distribuito dolci sapori e passione a piene mani. La sua scomparsa lascia tutti sgomenti. (l.may.)
 

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