Si spaccia per il buon Samaritano, ma aveva investito lui la ciclista

Mercoledì 19 Dicembre 2018
Si spaccia per il buon Samaritano, ma aveva investito lui la ciclista
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DOLO - Agli agenti accorsi sul luogo dell’incidente è sembrato un giovane dal grande senso civico: è stato lui a prestare le prime cure all’anziana ciclista investita e scaraventata nel fossato. Gli hanno pure dato in custodia la bici della signora. Il mattino seguente, però, è emersa una verità molto meno “poetica”: il buon samaritano era in realtà l’investitore, che non si era qualificato come tale, salvo ravvedersi durante la notte. E’ ora indagato per lesioni stradali colpose gravi: la vittima è viva per miracolo, ma ha riportato traumi pesanti, ne avrà per mesi e non tornerà più come prima.

Sono emersi particolari inquietanti dal verbale del sinistro del  17 ottobre scorso alle 18,45, a Dolo, in via Badoera: ora lo Studio 3A, che assiste la danneggiata, chiederà i danni per la 83enne del posto.

A mala pena cosciente, respirava affannosamente e i vigili non l'hanno sentita perché trasportata a sirene spiegate in ospedale: nessun  testimone dell’accaduto e sull’asfalto, asciutto, nessuna traccia di frenata. Tra gli astanti c’è anche A. F., 34 anni, il primo a soccorrere l’anziana. Era lui alla guida della Renault Scenic, che ha causato l’incidente, con danni inequivocabili al parabrezza, al fanalino anteriore, allo specchietto retrovisore e alla fiancata destra, chiari indizi del tamponamento.

Il giovane aveva parcheggiato all’interno dell’azienda di famiglia, poco distante, poi è  tornato sul luogo  trovando l’anziana riversa nel fossato. Sta di fatto che, comportandosi in questo modo, ha evitato sia la denuncia per fuga e omissione di soccorso sia gli esami tossicologici per appurare se guidasse sotto l’effetto di alcool e droga.

L’ottantatreenne, che prima dell’incidente era del tutto autosufficiente, in ottima salute e che guidava persino la macchina, infatti,si è salvata per miracolo ma ha riportato conseguenze pesantissime: è rimasta 2 settimane nei reparti di Rianimazione degli ospedali di Treviso, Dolo e poi dell’Angelo a Mestre, è stata sottoposta a un delicato intervento per la frattura di alcune vertebre dorsali e cervicali, e dimessa solo il 17 dicembre dall’ospedale di Dolo. Deve portare ancora il collare, ha subito conseguenze anche a livello cerebrale, e adesso necessità di assistenza h 24.
 
Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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