Brugnaro agli Angeli dell'acqua alta: «Venite a vivere qui»

Lunedì 13 Gennaio 2020 di Claudia Meschini
Brugnaro agli Angeli dell'acqua alta: «Venite a vivere qui»
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VENEZIA - «Per l’immediata e spontanea mobilitazione in soccorso della città devastata e ferita, l’associazione Settemari conferisce il riconoscimento di “Veneziano dell’anno 2019” alla nuova generazione del terzo millennio che ha saputo diffondere, con alto senso civico e contagioso entusiasmo, stimoli e speranze per il futuro della nostra comunità». Con questa motivazione Pierluigi Borella, coordinatore del premio, nonché presidente della Settemari per cinque mandati (2000-2009) - ha annunciato ieri mattina nelle Sale Apollinee della Fenice, a chi è stato assegnato il riconoscimento giunto quest’anno alla 41^ edizione, ovvero agli “Angeli dell’acqua alta”, studenti e ragazzi di Venezia e della terraferma che si sono prodigati, in diversi modi, nei giorni successivi all’Acqua granda, contribuendo a limitare i danni dell’alluvione.
Un caso su tutti quello della Fondazione Querini Stampalia «dove 250 di loro hanno lavorato senza personalismi, fianco a fianco ad adulti e professionisti, salvando da sicura rovina centinaia di libri», come ha ricordato la bibliotecaria Barbara Poli. «Con il loro impegno, tenace e soprattutto repentino, questi ragazzi ci hanno dato un grande stimolo anche da un punto di vista morale e psicologico, aiutandoci a salvare il nostro patrimonio librario». E proprio nella sede della Querini, frequentata da tanti giovani e studenti, sarà conservata per un anno la pergamena di riconoscimento. «Nelle Sale Apollinee, nei giorni dell’acqua alta straordinaria, si era riunita l’unità di crisi del Teatro La Fenice per cercare di far fronte all’emergenza - ha ricordato il Sovrintendente del teatro, Fortunato Ottobrina - ed è da qui che ora vogliamo ripartire con un messaggio di speranza nel futuro della nostra città».
«Venezia ce la fa e ce la farà sempre, anche grazie ai giovani che sono il nostro futuro - ha ribadito il sindaco Luigi Brugnaro - questi ragazzi hanno saputo essere reattivi nella circostanza, si sono sporcati le mani compiendo un gesto di grande generosità. Mi auguro che da adulto qualche “Angelo dell’Acqua alta” venga a vivere qui a Venezia. So che molti di voi risiedono altrove, in “campagna”, come si suol dire, o in altre città. Noi, come amministrazione, stiamo promuovendo politiche abitative a favore dei giovani e delle giovani coppie». «Questi ragazzi - ha aggiunto Paola Marini, presidente dei Comitati privati internazionali per la Salvaguardia Venezia - ricordano gli “Angeli del fango”, i ragazzi che nel 1966 hanno contribuito a salvare Firenze dall’alluvione, come loro ci hanno mostrato la parte più bella dell’umanità». A passare idealmente il testimone alla rappresentanza dei giovani è stata Adriana Albini, “Veneziano dell’anno 2018”, ricercatrice, scrittrice, campionessa di scherma e grande sostenitrice della presenza delle donne nel mondo del lavoro. «Si tratta di un premio importante che ha un grande valore, anche grazie a questo riconoscimento la Regione Campania ha deciso di finanziare un progetto che sto portando avanti insieme a Ismar-Cnr, l’Istituto di scienze marine, che si pone l’obiettivo di creare nuovi farmaci antitumorali derivati dalle alghe marine. Se ne parlerà, in anteprima al Salone Nautico di Venezia,a giugno».
Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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