ARQUÀ POLESINE - Seicento chili di pescato, tra cui esemplari di carpe, siluri e cefali, nonché tutta l'attrezzatura impiegata dai bracconieri. In particolare recuperati storditori elettrici, che permettevano ai fermati di catturare in un lasso temporale ridotto ingenti quantità di pesce, batterie, gommoncini, retini e stivali impermeabili. È quanto la Polizia ha rinvenuto al termine di una complessa operazione interforze anti-bracconaggio, denominata Torpedo, condotta dagli operatori della Polizia di Stato e della Capitaneria di Chioggia.
Gli agenti del Commissariato di Porto Tolle, guidati dal commissario Giacomo Maggio, dopo un appostamento durato alcune ore e terminato nei pressi di Arquà Polesine, hanno fermato due auto utilizzate da gruppo di 5 individui di nazionalità romena.
CINQUE DENUNCIATI
Scoperto il pescato e l'attrezzatura si è proceduto a denunciare gli stranieri per il reato di bracconaggio ittico, oltre a contestare sanzioni amministrative per mancanza di licenza di pesca professionale, trasporto in condizioni igienico-sanitarie non idonee, essendo i mezzi privi di celle frigorifere, e svolgimento dell'attività ittica in zone e in fasce orarie vietate prevista dalla normativa europea e delle acque interne, per un importo complessivo di circa 15 mila euro.
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