Bracconieri nel Delta del Po: 22 denunce e un arresto, nei freezer 1.000 anatre morte destinate al mercato nero della ristorazione

Venerdì 5 Febbraio 2021
Bracconieri nel Delta del Po: 22 denunce e un arresto, nei freezer 1.000 anatre morte destinate al mercato nero della ristorazione (Foto di Capri23auto da Pixabay)
3

ROVIGO/VENEZIA - Ventidue persone denunciate, di cui una arrestata; oltre 6.000 cartucce, 21 fucili e 9 richiami acustici vietati sequestrati; ritrovate quasi 1.000 anatre morte nei freezer dei denunciati. Sono i numeri dell'operazione antibracconaggio conclusa oggi, 5 febbraio 2021, nel Delta del Po, province di Rovigo, Ferrara, Venezia e Ravenna, dai Carabinieri Cites - Reparto operativo - Soarda con i Carabinieri forestali delle province interessate, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina e con la collaborazione dei volontari della Lipu e del Cabs.

«I controlli, diurni e notturni, sono stati effettuati all'interno e all'esterno di alcune aziende faunistico-venatorie, in ambienti lagunari e vallivi anche con l'utilizzo di imbarcazioni, e nelle abitazioni di alcuni dei 22 bracconieri denunciati, dove sono state trovate nei freezer quasi 1.000 esemplari di anatre morte destinate con ogni probabilità al mercato nero della ristorazione, tra cui germani reali, alzavole, codoni, canapiglie e fischioni, ma anche un'oca lombardella, specie protetta», spiega Lipu in una nota.

«I bracconieri sono stati sorpresi mentre utilizzavano richiami acustici vietati dalla legge - prosegue la nota - Nove gli apparecchi sequestrati.

Tra le 22 persone denunciate c'è anche un arrestato per detenzione di arma clandestina nel suo domicilio di Campagna Lupia (Venezia), oltre a 3mila munizioni di vario calibro e una volpoca imbalsamata, specie particolarmente protetta. Ingente il quantitativo di armi sequestrate, pari a 21 fucili e 6mila cartucce, oltre a 3 macchinari per spiumare gli uccelli e un intero sito dove veniva effettuata la macellazione clandestina. Sequestrati anche importanti documenti utili per future investigazioni». «Il Delta del Po, tra i siti più importanti d'Europa per lo svernamento degli uccelli selvatici, è anche un hotspot secondo il Piano d'azione nazionale contro il bracconaggio - afferma Aldo Verner, presidente della Lipu - Grazie all'impegno e alla passione dei nostri volontari abbiamo contribuito a questa massiccia operazione dei Carabinieri forestali, che ringraziamo. I controlli devono decisamente aumentare ma soprattutto bisogna voltare pagina sotto il profilo della tutela. Non è possibile che ancora oggi un'area della valenza naturalistica mondiale come il Delta del Po non sia ancora parco nazionale. È tempo di sanare questa ferita». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci