Feste di Natale, Venezia invasa dalle bande di borseggiatori e scatolettisti

Martedì 27 Dicembre 2022 di Tullio Cardona
Feste di Natale, Venezia invasa dalle bande di borseggiatori e scatolettisti
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VENEZIA - Durante i giorni che hanno preceduto le feste natalizie si sono moltiplicati nel centro storico i borseggiatori e gli scatolettisti, questi ultimi in azione sul ponte della Paglia, ad un passo da Piazza San Marco, e sul ponte degli Scalzi, accanto alla stazione ferroviaria. Le bande aumentano, purtroppo ben organizzate. I borseggiatori, tutti di origine straniera, si accaniscono sui turisti, ma sotto le loro agili mani finiscono anche i veneziani, prevalentemente anziani, che si vedono sottrarre portafogli e cellulari.

I Cittadini non distratti continuano a ripetere invano di fare attenzione, ma il loro grido d'allarme sembra cadere nel vuoto. Alcuni di loro hanno sventato qualche borseggio, rischiando di persona; chi pesca nelle borse o negli zaini non è mai solo, e il cittadino che sventa il borseggio viene preso a male parole dagli altri malfattori, se non spinto, gettato a terra o fatto oggetto di sputi in viso.

BORSEGGIATORI A VENEZIA


«Chi ce lo fa fare? - afferma un cittadino Non distratto, che preferisce per precauzione l'anonimato - La rabbia nel vedere la nostra città oggetto e preda di questi malviventi, che offrono un'immagine negativa all'intera città. Ormai li conosciamo uno per uno, e così penso anche le forze dell'ordine, ma da queste riceviamo poco aiuto, quasi nullo. Non esiste una polizia turistica, sebbene vi siano 30 milioni di visitatori all'anno. Siamo molto amareggiati, perché non può esistere solo l'intervento dei privati a contrastare questo tipo di delinquenza. È microcriminalità, siamo d'accordo. Ma la pensa in altro modo la famiglia americana che deve subito tornare a casa, perché le hanno rubato soldi e carte di credito. Basterebbe fermare i malfattori a Piazzale Roma, quando scendono dagli autobus provenienti da Mestre a Marghera, e rispedirli indietro. Gli uomini proteggono le giovani delinquenti sempre incinte, così da essere segnalate ma non fermate e punite. Alla Stazione agiscono di giorno le giovani, di sera uomini e donne si spostano a Rialto. Adesso hanno preso di mira anche piazzale Cialdini, a Mestre, luogo di interscambio vicino al mercato. Nessuno, né la politica e neppure le forze dell'ordine, affronta il problema dei borseggi, così la città resta abbandonata, in mano a questa gentaglia».


SCATOLETTISTI IN AZIONE


Poi sono tornati in forze anche gli scatolettisti, che occupano i principali ponti veneziani. Sul ponte della Paglia hanno due vedette, una posta verso San Marco, e l'altra che guarda l'eventuale arrivo di agenti in divisa dalla parte di San Zaccaria. Un tempo gli operatori della polizia municipale, in borghese, osservavano le fasi del gioco e le puntate, cogliendo il momento nel quale sotto le scatoline non v'era alcuna pallina. Scattava in questo modo il reato di truffa. «Eppure basta rifarsi all'articolo 718 del Codice Penale - concludono i Non distratti - il quale vieta il gioco d'azzardo. Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, tiene un gioco d'azzardo o lo agevola è punito con l'arresto da tre mesi ad un anno e con l'ammenda non inferiore a 206 euro. Così recita l'articolo, apposto proprio per la tutela dell'ordine pubblico, Basterebbero agenti in borghese ed almeno questo reato potrebbe essere limitato».

Ultimo aggiornamento: 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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