Dopo Milano, iniziative dei cittadini anche a Venezia: «Così ostacoleremo i borseggiatori»

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Tomaso Borzomì
VENEZIA *Un gruppo di "Cittadini non distratti" davanti alla stazione dei treni

VENEZIA - Il “cimitero dei portafogli” è triplicato. Venezia era stata battezzata così da "Striscia la notizia” nel corso di un servizio in cui si portava alla luce il tema dei borseggi. Il problema legato ai furti di portafogli non è risolto e la polemica nata a Milano, dove alcune ladre sono state riprese nella metropolitana e dove sempre “Striscia la notizia” ha condotto un dettagliato servizio, riaccende i riflettori anche su Venezia.
Quello che però rilevano i “Cittadini non distratti”, che cercano di arginare con le forze dell’ordine il problema, è che dalla legge Cartabia in poi la situazione sta peggiorando.

Per averne testimonianza basta recarsi fuori da una caserma dei carabinieri e notare quante sono le denunce che vengono registrate contro ignoti. Damiano Gizzi, presidente dell’associazione è chiaro: «I borseggiatori oggi sono istruiti, conoscono i loro diritti». 


IL PARADOSSO
E qui il primo paradosso evidenziato dal rappresentante del gruppo: «Partiamo dal presupposto che rubare è un reato. Però non possiamo pubblicare le foto dei ladri per la loro privacy. E nemmeno definirli borseggiatori, perché rischiamo. Non è accettabile che l’atto sia un reato, ma si consenta e si permetta di rubare». Un problema che sui social viene aggirato rendendo irriconoscibili i volti: «Per pubblicarli online ogni volta oscuriamo i volti, facendo intravedere la fisionomia per avvisare i residenti e chi segue la pagina di chi si troveranno davanti e di fare attenzione». Gizzi chiede un cambiamento radicale: «Ci sono giudici che seguono processi anche dal 2016. Nei prossimi giorni dovrei presenziare a uno del 2017, ma mi chiedo perché perder tempo se poi l’accusato non viene fermato per una serie di leggi scritte o interpretate male. Nonostante questo non ci fermiamo, vogliamo che qualcuno dei piani alti della politica consideri di modificare tali leggi, che riteniamo errate. Non è possibile che rubare sia un reato, ma allo stesso tempo si incentivi il furto, tutto funziona alla rovescia». Oltre al problema della privacy, c’è un dato di fatto: «Negli ultimi tempi, dalla legge Cartabia in poi, notiamo che i portafogli che recuperiamo sono triplicati. Allo stesso modo, abbiamo visto che sono arrivate in città facce nuove sia per quanto riguarda le borseggiatrici, che per le bande dell’est». Il desiderio di non fermarsi e continuare a perseguire quello che ritengono giusto non li fa demordere. 
Per questo, Gizzi annuncia: «”Striscia la notizia” è tornata sul tema con le metro di Milano, faremo qualcosa anche noi qui». La popolare trasmissione era intervenuta anche su Venezia, con l’inviato Moreno Morello, e sulla scia di quanto fatto, i “Non distratti” hanno in serbo qualcosa.


LE INIZIATIVE
«Stiamo preparando alcune iniziative per fare azioni di disturbo costanti, non abbiamo paura e vogliamo portare dalla nostra parte l’opinione pubblica, riteniamo ingiusto che si prosegua su questa deriva». In proposito, ci si mette anche la burocrazia a complicare le cose, con la legge. Le ladre, sfruttando l’articolo 146 del codice penale riescono a farla franca. Questo perché per coloro che sono in stato interessante o mamme di bambini fino all’anno di età è previsto il “differimento della pena”. Un provvedimento che obbliga il giudice a spostare l’esecuzione dei provvedimenti legali, facendo sì che le stesse possano scorrazzare liberamente, continuando l’opera di borseggio. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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