Bonus edilizi a rischio, l'allarme dei costruttori: «Così rischiamo il blocco dei cantieri»

Sabato 12 Novembre 2022 di Alberto Francesconi
Bonus edilizi a rischio, l'allarme dei costruttori: «Così rischiamo il blocco dei cantieri»
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MESTRE - «Così si rischia il blocco dell'intero comparto dell'edilizia». Non usa mezzi termini Giovanni Salmistrari, presidente provinciale dell'Ance (l'Associazione dei costruttori edili) dopo che il Governo ha di fatto deciso di modificare la disciplina dei bonus edilizi che, dopo la pandemia, aveva consentito di dare una boccata di ossigeno al settore. Il tono usato ieri dalla premier Giorgia Meloni non lascia adito a dubbi: il Superbonus, per Palazzo Chigi, è costato qualcosa come 60 miliardi di euro, con un buco di 38 miliardi.


CHIUSURA ANTICIPATA
Cifre che avrebbero indotto il Governo a chiudere in anticipo l'esperienza del Bonus 110%, mettendo in difficoltà sia le famiglie in attesa di avviare i lavori di ristrutturazione delle loro abitazioni che le imprese coinvolte nell'operazione. Comprensibile il grido d'allarme dell'Ance, in rappresentanza dell'intera categoria: «Non discutiamo la riduzione dell'agevolazione dal 110 al 90%, che rientrava anche tra le proposte della nostra categoria - commenta Salmistrari - quanto la circostanza che la fine del 110% venga anticipata di un anno sostanzialmente senza preavviso. È impensabile cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, per giunta senza aver individuato una soluzione per sbloccare i crediti incagliati. Senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, il Superbonus si bloccherà per sempre». Senza contare che lo stop anticipato delle agevolazioni fiscali avrebbe conseguenze sul piano di efficientamento energetico e ambientale del patrimonio immobiliare. Il rischio, taglia corto Salmistrari, «è il blocco dei cantieri in provincia», dopo che con il Superbonus il numero degli addetti iscritti alla Cassa edile è cresciuto del 10%, consentendo l'emersione del lavoro nero e irregolare. Motivi che inducono l'Ance a chiedere un quadro di regole chiaro e stabile degli interventi per il settore edile. «Anche nel Veneziano - conclude Salmistari - il Superbonus deve restare uno strumento di riqualificazione del patrimonio edilizio, che a Mestre come in altre città dell'entroterra provinciale del litorale, risale in gran parte agli anni Sessanta e necessita di ammodernamento e innovazione».


STOP AI CREDITI
Lo scenario peraltro è reso più incerto dalle difficoltà di accedere ai crediti d'imposta riconosciuti alle aziende. A lanciare l'allarme, in questo caso, è il presidente metropolitano di Cna Edili Mauro Geretto. «Dopo l'indisponibilità dei principali istituti bancari ad acquistare i crediti d'imposta, che già aveva creato un mare di difficoltà - spiega - adesso è arrivata anche la chiusura da parte di Poste Italiane, che nei giorni scorsi ha dato un netto alt all'accoglimento di nuove pratiche, annunciando che da qui in avanti si limiterà a dar corso solo alle vecchie prenotazioni».
Una situazione che contribuisce ad accrescere il clima di grande incertezza. «Abbiamo aziende - agginge Geretto - che hanno nei cassetti fiscali crediti fermi da questa primavera, oltre ai nuovi crediti per operazioni fatte con lo sconto in fattura negli ultimi mesi e per quelle che erano già programmate per i prossimi». Gli artigiani chiedono pertanto un intervento del Governo per sbloccare i crediti, per non compromettere la ripresa del settore delle costruzioni. 
 

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Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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