VENEZIA - L'ultimo arrivato a Santa Margherita è una birreria, che sulla carta sarebbe un alimentari. Uno di quei negozi di vicinato da salvare. In realtà Beerbanti, aperto dalle 16 alle 23.30, con i suoi ordinati e refrigerati scaffali di bottiglie, online si presenta per quello che è: «la prima birreria take away di Venezia». La trentesima attività che, a vario titolo, smercia alimenti e/o alcolici nel campo della movida. E altri spazi, a breve, potrebbero essere colonizzati da questa avanzata del food che sta cambiando volto a tanti pezzi di città. Santa Margherita ne è solo l'esempio più eclatante. Qui le prossime vetrine destinate a nuova vita sono quelle dell'ex filiale di Intesa San Paolo, che ha chiuso i battenti durante il lock down.
I LIMITI AGGIRATI
In teoria a Santa Margherita nuovi locali non potrebbero aprire. C'è il contingentamento. Le licenze di pubblici esercizi, al limite, possono solo spostarsi all'interno del campo. Ma la storia recente ha insegnato che le regole vengono aggirate in vari modi. Cinque anni fa ha aperto il Bakarò, negli spazi di un panificio con annesso forno e di una rivendita di vini, sfruttando la licenza di un altro locale, I do draghi, precedentemente acquistato. All'epoca anche il DuChamp ha raddoppiato, aprendo nell'ex fiorista dirimpetto una gastronomia che assomiglia molto a un locale, con tanto di plateatico. Escamotage che si ripetono. Ora c'è il caso della birerria/alimentari. Beerbanti è aperto già da qualche mese, dove prima c'era un gelataio. «Abbiamo rilevata la licenza di alimentari, con la possibilità di vendere anche alcolici» spiega il titolare. Dopo le 21, però, alcolici da asporto non potrebbero essere venduti. E la birreria è stata avvisata nel giro di controlli di polizia locale e forze dell'ordine, seguito alle recenti proteste degli abitanti per la movida alcolica, lo spaccio, le aggressioni. «Mi hanno detto che non posso vendere alcolici dopo una certa ora, ma io ho ribattuto che tutti lo fanno. Che allora facciano chiudere tutti».
APERTURE DA AGGIORNARE
Insomma, anche i controlli non sembrano dare risultati immediati. Ora si vedrà se arriverà la nuova ordinanza con limiti orari per take away e alimentari. Vista anche l'esclusione di bar e ristoranti, tra i residenti che patiscono la movida c'è un certo scetticismo sulla sua utilità. L'unica certezza resta che Santa Margherita sta diventato un campo da food e pochissimo altro. Tra i suoi 30 locali, ci sono attività di tutti i tipi, anche molto tranquille, che non disturbano il vicinato. Ma altre puntano decisamente sulla notte e sull'alcool. E non sono solo alimentari e take away.