MESTRE - In quella macchina la bambina non ci sarebbe mai salita. Non c'era lei e non c'era neanche l'uomo che, secondo il padre, l'avrebbe rapita approfittando di un suo momento di distrazione. Questa, almeno, l'ipotesi investigativa delle forze dell'ordine croate che hanno indagato, su indicazione delle autorità italiane e dell'Interpol, sul presunto rapimento di una bimba di otto anni sabato mattina a Mestre. Stando all'informativa che la polizia di Zagabria avrebbe inviato alla sede romana dell'Interpol, quell'allarme che aveva scatenato posti di blocco in tutto il Nordest a caccia di un uomo senza scrupoli intenzionato a chiedere un riscatto di diecimila euro per riconsegnare la piccola, altro non sarebbe che un grande bluff. Secondo gli inquirenti croati, infatti, la bimba non si sarebbe mai mossa da Zagabria. Il piano sarebbe stato organizzato dal padre della bambina insieme al nonno. Il padre della bimba avrebbe fatto nome e cognome del presunto rapitore agli investigatori della squadra mobile veneziana, ma perché? Le autorità croate avrebbero confermato che si tratterebbe di una famiglia rom, e non si esclude, a questo punto, che le intenzioni potessero essere altre. Colpire, magari, una famiglia rivale...
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