Biennale, il ministro Franceschini favorevole agli accessi controllati: «Sì alle prenotazioni per entrare a Venezia»

Venerdì 22 Aprile 2022 di Redazione web
Il ministro Dario Franceschini a Venezia, a sinistra Roberto Cicutto e a destra Vittorio Sgarbi
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VENEZIA - «Quello dell'affollamento delle città d'arte è un problema reale, che c'è stato fino a gennaio 2020 e che ora sta tornando e diventerà sempre più imponente. La fragilità di alcuni luoghi italiani non è compatibile con numeri di questo tipo». Parola del ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha risposto ai giornalisti oggi, 22 aprile, a Venezia per l'inaugurazione del Padiglione Italia della 59.  Biennale Arte.

Franceschini si è detto favorevole all'idea del numero chiuso degli ingressi al centro storico, spiegando che «meccanismi di regolazione degli accessi sono giusti, ma sono poi le singole città a dover scegliere le modalità più giuste per farlo».

 

Vicinanza all'Ucraina

Oltre ad "aprire" il Padiglione Italia, Franceschini assieme ad una ventina di ministri della Cultura provenienti da tutto il mondo, si è recato in visita al padiglione Ucraina in segno di solidarietà nei confronti del Paese vessato dal conflitto bellico. «E' il modo migliore per ricordarci il tempo tragico che stiamo vivendo - commenta brevemente Franceschini - e dare un segno di vicinanza alla lotta del popolo ucraino».

«Abbiamo aperto questa edizione della Biennale Arte di Venezia visitando insieme ai ministri della Cultura di tutto il mondo il padiglione dell'Ucraina. Lo abbiamo fatto in silenzio: credo che sia stato il modo migliore per rendere omaggio all'Ucraina, per dare solidarietà e vicinanza alla lotta del popolo ucraino. Pur in silenzio abbiamo voluto ricordare il momento tragico che stiamo attraversando e vivendo» prosegue il ministro italiano.

IL PADIGLIONE ITALIA

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, è arrivato a Venezia per visitare la 59esima Biennale Arte e inaugurare il Padiglione Italia. Il ministro, accolto da Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia, ha vistitato gli spazi espositivi, tra i quali il Padiglione dell'Ucraina. 

«L'Italia deve essere orgogliosa di quello che è capace di fare, anche Venezia lo deve essere» ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione del Padiglione Italia alla 59esima edizione dell'Esposizione internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Il padiglione intitolato «Storia della Notte e Destino delle Comete», curato da Eugenio Viola e per la prima volta nella storia del Padiglione Italia, allestito con l'opera di un solo artista, Gian Maria Tosatti, è «un'opera straordinaria - sottolinea Franceschini - Bisognerebbe visitare il padiglione in silenzio, anche in solitudine, anche se è un po' complicato, perchè ci sente parte fondamentale dell'opera stessa».

Scelta innovativa

«La scelta di fare un padiglione con un artista solo è stata innovativa e mi pare che sia anche lungimirante quest'anno - aggiunge Franceschini - ancora una volta la Biennale dimostra come l'Italia e Venezia si possono e si devono aprire al mondo. Si annuncia un'edizione della Biennale Arte importante, di ripartenza, dopo i mesi terribili della pandemia. L'accoglienza che c'è già stata e il numero delle prenotazioni già arrivate dimostra che sarà una grande edizione».

Per il ministro della Cultura, il Padiglione Italia della Biennale Arte 2022 si inserisce «in modo sempre più convinto nel filone dell'arte contemporanea. Tra le tante responsabilità ed errori del passato, c'è anche quello di non aver investito come avremo dovuto fare nei decenni che ci separano dalla seconda guerra mondiale nell'arte contemporanea».

Arte contemporanea ignorata

«Abbiamo immaginato un po' colpevolmente - spiega Franceschini - che il nostro compito di tutela del patrimonio che ci hanno lasciato le generazioni prima di noi, che è talmente vasto e straordinario, fosse assorbente, totalizzante, e che quindi restasse poco spazio per l'arte contemporanea pur avendo in Italia grandi maestri, pur avendo giovani talenti, pur avendo decenni di qualità. Nel ministero non esisteva una direzione di questo tipo; la direzione "creatività contemporanea" è nata solo qualche anno fa e punta ora a colmare questo gap e a investire in un settore in cui l'Italia è assolutamente protagonista. Non c' solo il glorioso passato ma anche uno straordinario presente».

Investimenti nell'Arsenale

Nel suo intervento Franceschini ha ringrazio il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, «per il lavoro che stiamo facendo insieme», e il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto. Infine ha ricordato i 170 milioni di euro che saranno investiti nell'Arsenale: in parte per la Biennale, in parte per la Marina Militare, in parte per la città. «Credo che sia la dimostrazione che si deve tornate a investire nella cultura».

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Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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