Il presidente della Biennale Roberto Cicutto: «Niente mostre on-line a Venezia torniamo in scena»

Giovedì 25 Giugno 2020 di Raffaella Ianuale
Roberto Cicutto, presidente Biennale di Venezia
VENEZIA - Accolta solo in parte la componente digitale con la ferma convinzione che qualsiasi forma di arte, sia essa teatro, cinema, musica o danza, debba mantenere il rapporto caldo e vivo di presenza dello spettatore. «Da subito è stato chiaro che non ci saremmo accontentati di mostre e festival on-line, ritenendo la presenza fisica un elemento fondamentale e insostituibile della piena fruizione dell'offerta della Biennale». Una premessa importante per il presidente Roberto Cicutto che nel suo esordio alla guida della Biennale ha dovuto affrontare una sfida durissima: offrire spettacoli dal vivo in periodo di pandemia. E ce l'ha fatta perché ieri ha presentato i programmi di Teatro, Musica e Danza che assieme alla Mostra del Cinema rappresentano quattro delle sei sezioni della Biennale di Venezia. «La collaborazione virtuosa fra questi tre festival - ha detto - rappresenta l'esempio calzante di un progetto più ampio che prevede di sviluppare il dialogo fra le arti». Quindi in un periodo concentrato da fine agosto a fine novembre si svolgeranno la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica seguita, come in un passaggio di testimone, dai festival di Teatro, Musica e Danza, mentre per Architettura e Arte l'appuntamento è rinviato al 2021 e 2022. Tutte le sezioni saranno comunque presenti nella mostra curata dai sei direttori Hashim Sarkis, Cecilia Alemani, Alberto Barbera, Antonio Latella, Ivan Fedele e Marie Chouinard che al Padiglione Centrale dei Giardini racconterà i momenti chiave della storia della Biennale lunga 125 anni (1895-2020). I tre settori presentati ieri «sono riusciti a mantenere i loro programmi - ha illustrato Cicutto - salvo qualche cambiamento per danza che contava su presenze internazionali provenienti da Paesi che non possono ancora garantire la totale mobilità». Oltre i festival, il presidente ha ricordato i risultati ottenuti nelle attività di Biennale College che ha «proiettato nel mondo nuovi artisti o scoperto aspetti inediti di talenti affermati, ma soprattutto ha consegnato nuovi punti di vista a dimostrazione che l'arte può cambiare il mondo». Per concludere ringraziando Marie Chouinard, Ivan Fedele e Antonio Latella, che con questa edizione concludono il loro quadriennio di direzione artistica.
I TRE SETTORIÈ immaginato come un Padiglione Teatro Italia il 48. Festival Internazionale del Teatro firmato dal direttore Antonio Latella. Un'esposizione collettiva di artisti italiani in scena dal 14 al 25 settembre a Venezia con 28 titoli per 40 recite, tutte novità assolute attorno a un unico tema, la censura, come annuncia il titolo Nascondi(no). «Il quarto anno diventa per me la valorizzazione del teatro italiano - ha spiegato Latella - a tutti gli artisti è stato proposto di lavorare sul tema della censura, cercando di uscire dall'ovvietà di questa proposta e pensando che i teatranti italiani faticano a entrare in un mercato internazionale venendo di fatto censurati o nascosti». Ha poi illustrato le sue scelte per i premi: il Leone d'oro alla carriera è assegnato a Franco Visioli, musicista e sound designer che ha lavorato con Thierry Salmon, Peter Stein e Massimo Castri che in quest'edizione farà il suo debutto nella regia. Mentre il Leone d'argento è andato ad Alessio Maria Romano, regista e coreografo che ha lavorato ai movimenti scenici di spettacoli, tra gli altri, di Luca Ronconi e Carmelo Rifici, oltre a impegnarsi nella pedagogia del movimento per la formazione degli attori.
C'è invece tanta Venezia nel 64. Festival Internazionale di Musica Contemporanea in scena dal 25 settembre al 4 ottobre: 10 giorni che riservano 28 novità, di cui 15 in prima assoluta e 13 in prima nazionale. Intitolato Incontri, il festival, come spiega il direttore artistico Ivan Fedele, «ruota attorno a grandi personalità della musica del passato recente, al loro pensiero e alle loro pratiche musicali, in dialogo con autori della più stringente contemporaneità». I Leoni vedono il tributo alla carriera al novantenne Luis De Pablo compositore originalissimo, mentre il riconoscimento d'argento va a Raphaël Cendo, 45 anni, fondatore di un vero e proprio movimento estetico, il saturazionismo, che ha rivoluzionato il modo di concepire e scrivere musica attirando tanti giovani compositori. Un programma arricchito dagli anniversari di Bruno Maderna, a cent'anni dalla nascita, di Luigi Nono, a trent'anni dalla scomparsa, del quale verranno proposte tre opere di musica elettronica e di Franco Donatoni, compositore e pedagogo del quale si ricordano i vent'anni dalla sua morte.
Infine la danza tra le più effimere e sensuali forme d'arte. E il 14. Festival Internazionale di Danza Contemporanea con un titolo che è un'esortazione, And now!, è stato cucito da Marie Chouinard che dal 13 al 25 ottobre porterà in scena due settimane di spettacoli con 19 coreografi e 23 titoli, dei quali 7 in prima assoluta e 5 in prima nazionale, ma ci saranno anche incontri e film che si snoderanno lungo il percorso che parte dall'Arsenale per arrivare a Ca' Giustinian e al teatro Goldoni. Nel solco delle edizioni passate tra i coreografi invitati molti appartengono alle generazioni degli anni '80 e '90. Scelte confermate anche sui premi: il Leone d'oro alla carriera va alla coreografa ispano-elvetica La Ribot e il Leone d'argento alla coreografa Claudia Castellucci.
Raffaella Ianuale
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Ultimo aggiornamento: 15:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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