Sosta selvaggia alla stazione
e il Bicipark è mezzo vuoto

Venerdì 26 Ottobre 2018 di Fulvio Fenzo
Sosta selvaggia alla stazione e il Bicipark è mezzo vuoto
Dopo due anni, bisogna ritirare fuori le cesoie dall’armadio. Il piazzale della stazione ferroviaria è tornato ad essere tempestato di biciclette dei pendolari incatenate a qualunque cosa: paletti, alberi, cespugli, perfino al semaforo dell’incrocio con via Piave, bloccando perfino il passaggio sui marciapiedi.
 Una situazione che l’assessore alla Mobilità Renato non vuole far durare ancora a lungo programmando un nuovo blitz di due giorni per rimuoverle tutti a colpi di cesoia. Qui, in piazzale Cialdini e probabilmente anche in via Ulloa, come venne fatto nel giugno del 2016 quando, solo in piazzale Favretti, ne vennero rimosse una quarantina.
AGGANCIATE OVUNQUE
Hai voglia a contarle. Ci sono quelle legate a coppie (e anche di più) al singolo paletto, fino a quelle che riempiono le aiuole tra i cespugli, agganciate ai rami oppure alla palizzata verso la strada. E poi, sul marciapiede, chi ha la catena più lunga riesce a fare un giro anche attorno ai lampioni dell’illuminazione pubblica oppure, appunto, al palo del semaforo. Un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano a Mestre, ma anche per chiunque frequenti una stazione che, in termini di spazi, è già ampiamente in sofferenza. Va detto che, a differenza del passato, gli stalli per le due ruote sono davvero tutti pieni: quello sull’altro lato della strada ma anche i nuovi portabici installati dal Comune prima dei giardini di via Piave e all’angolo con via Col di Lana. Quello che invece è mezzo vuoto è il BiciPark di via Trento, ad appena 200 metri dalla stazione, tra i più capienti in Italia con i suoi 807 posti a disposizione. «L’occupazione è al 50 per cento - dicono da Avm - e adesso va perfino meglio del passato perché, fino al blitz del luglio scorso con “l’operazione San Michele” che ha sgominato la banda dei nigeriani, prima la gente aveva timore di posteggiare la bici in quella zona». É chiaro però che, a fronte di un investimento di oltre mezzo milione di euro, un BiciPark con 400 spazi inutilizzati grida vendetta anche pensando che, quando si trovava nell’immobile ex Poste di piazzale Favretti (cioè fino alla primavera del 2014), i 600 posti all’epoca disponibili erano praticamente al completo. Costa troppo? «Le tariffe sono sempre quelle: 50 centesimi un giorno, 10 euro l’abbonamento mensile ridotto a 9 euro se si ha un abbonamento annuale di trasporto pubblico valido» ricordano da Avm. Parcheggiare gratis di fronte alla stazione, però, sembra fare molto più comodo.
RIMOZIONI IN VISTA
«Piazzale della stazione di nuovo invaso dalle bici? Me ne sono accorto anch’io, e la stessa situazione sta avvenendo in piazzale Cialdini - commenta l’assessore Boraso -. Una situazione che non può più essere tollerata e che affronteremo con una serie di blitz che stiamo organizzando dopo il Ponte di Ognissanti. É ora di dire basta ai parcheggi selvaggi avendo lì a disposizione una struttura che ha una tale capienza». I pendolari sono quindi avvisati: in novembre torneranno vigili, operai con le cesoie e furgoni per caricare le bici che saranno poi portate nel deposito di Avm a Favaro, al capolinea del tram. «Avviseremo i ciclisti con dei volantini sia davanti alla stazione che in piazzale Cialdini - riprende Boraso - e poi le biciclette verranno rimosse». Chi vorrà riprendersela (e agganciate ai paletti non ci sono solo dei ruderi, anzi) dovrà pagare una sanzione di 56 euro. Dopo il blitz del 2016 si presentarono praticamente tutti i proprietari: «Il 97 per cento venne a riprendersela» conclude Boraso.
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