"Seba" dagli ospedali al canestro
«Battuta la malattia, ma io l'ho odiata»

Martedì 9 Ottobre 2018 di Giacomo Garbisa
Sebastiano Dri con le maglie di alcuni colleghi"
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«Mentre in Italia c’è gente che, pur di vendere copie di un libro, definisce il cancro come un “dono”, io l’ho odiato più di ogni altra cosa ma l’ho sconfitto». Le parole, affidate qualche giorno fa al suo profilo Facebook, sono di Sebastiano Dri, il cestista 19enne di Oriago di Mira che nel settembre 2016 ha avuto la meglio su una leucemia linfoblastica acuta. Un messaggio che, rivolto a «La Giornata Tipo» - pagina social seguitissima dagli appassionati di basket – ha riscosso grande seguito tanto che a ieri i commenti erano un centinaio e le condivisioni quasi 200. Nel messaggio di Sebastiano, che scoprì la malattia nel novembre 2015 dopo una serie di controlli di routine per la frattura del malleolo, tanti hanno letto una critica a Nadia Toffa, la celebre conduttrice de «Le Iene» che, colta da un malore nel dicembre 2017 durante un servizio a Trieste, lo scorso febbraio ha rivelato di aver combattuto un tumore.  
Una storia che la Toffa ha raccontato in un libro per presentare il quale, nel suo profilo Instagram, ha scritto: «In questo libro vi spiego come sono riuscita a trasformare quello che tutti considerano una sfiga, il cancro, in un dono, un’occasione, una opportunità».
LA POLEMICA L’accostamento delle parole cancro e dono ha scatenato un vespaio tale da costringere la stessa Toffa a chiarire le sue dichiarazioni e anche il messaggio di Dri – nel post però non fa mai il nome della Toffa – è stato interpretato come un attacco alla conduttrice televisiva. «Mi sono accorto anch’io che le mie parole hanno destato tanto scalpore ma non mi riferivo assolutamente a lei. Anzi, ritengo che pure le sue frasi siano state strumentalizzate. Piuttosto mi rivolgevo proprio a chi ha utilizzato l’occasione per lucrare sulla malattia». Un male che Sebastiano – nell’immagine sui social assieme a tutte le maglie che stelle del basket italiano e mondiale gli hanno regalato in segno di affetto e solidarietà – e la sua famiglia hanno affrontato senza indietreggiare di un centimetro. «Solo chi lo vive può capire cosa si prova, sono convinto che Nadia Toffa intendesse solo dire che la malattia offre un’occasione di rinascita».
RITORNO ALLO SPORT Oggi la leucemia è alle spalle ma Dri, iscritto all’Università di Padova al corso di Scienze politiche e diritti umani, non ha visto scalfito il suo amore per il basket (gioca in D a Vigonza). «Parlarne, parlarne e ancora parlarne. Il male non si sconfigge chiudendosi in se stessi, che è la prima reazione quando viene diagnosticata la malattia, ma facendolo conoscere agli altri, cercando il confronto con la gente. Per me è stato fondamentale e in questi giorni sono stato invitato anche dall’Avis Venezia per raccontare la mia storia». 
Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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