Gufi, barbagianni e pecore al guinzaglio: lo zoo per i "selfie" tra le calli di Venezia

Si moltiplicano gli interventi dei Carabinieri per bloccare il fenomeno delle foto a pagamento

Sabato 4 Marzo 2023 di Davide Tamiello
VENEZIA Un barbagianni utilizzato per un selfie a pagamento

VENEZIA - Barbagianni, gufi, pecore e struzzi. Che ci fanno rapaci e ovini e volatili ingombranti tra le calli di Venezia? Semplice: i selfie con i turisti. La nuova moda in laguna, riscontrata anche dagli ultimi sequestri del Cites dei carabinieri di Venezia, è quella di sfruttare l’immagine tenera di un animale (meglio se selvatico) alle bellezze immortali della città d’acqua per eccellenza. Cafonata da record? Probabilmente sì, però fruttuosa: i militari forestali hanno infatti notato che, in particolare con i piccoli rapaci, è un’attività (illecita) che rende. C’è chi lo fa per attirare l’attenzione (magari anche per cause nobili), chi per iniziative pubblicitarie, chi, come negli ultimi casi, per sfruttare direttamente l’immagine degli animali. 
Lo scorso luglio, infatti, una coppia aveva importato un barbagianni da un allevamento in Germania. Poi, ai piedi del ponte di Rialto, nel cuore della ressa e della baraonda turistica, il trespolo per le foto con i turisti. Com’è andata? Per uno scatto con il piccolo rapace c’era la coda. Per un animale notturno, però, rimanere al sole di luglio per ore, perennemente in mezzo a gente in posa, è decisamente una tortura immane. Se i carabinieri non l’avessero liberato in tempo probabilmente non sarebbe durato a lungo. 
 

IL GUFO
L’ultimo caso è di pochi giorni fa: un giovane ucraino offriva foto con un gufo al tronchetto. Per importarlo in Italia aggirando le normative si era trovato un trucchetto decisamente ingegnoso: un passaporto falso. O meglio: per farlo passare alla dogana, gli era stato fatto un documento per scimmie. Anche in questo caso l’affare sembrava rendere decisamente parecchio. 
Un’attività, però, spiegano sempre dal Cites, che può comportare dei rischi non solo per l’animale. Gufi e barbagianni sembrano animali mansueti e innocui ma la realtà è che, comunque, le reazioni di un rapace strappato dal suo contesto e sottoposto a uno stress di quel genere, difficilmente possono essere prevedibili. Non va dimenticato che si tratta comunque di animali predatori e potenzialmente pericolosi. 
 

OVINI
Ma la lista degli animali attiraselfie a spasso per la città è lunga. In più di un’occasione, infatti, tra le calli si è vista girare una pecora al guinzaglio: una prima volta nel 2017, una seconda nel novembre scorso. In questo caso, però, come accertato dai militari, non era una esibizione a fini di lucro: quasi sempre, si trattava di una passeggiata di padroni eccentrici che, però, neanche a dirlo hanno attirato la calca di turisti (e non solo) per una foto ricordo con l’animale. 
Nel gennaio del 2020 addirittura erano arrivati in città anche due struzzi: due sloveni li avevano utilizzati per promuovere il loro spettacolo circense, portandoli a spasso per campo Santi Apostoli. In quel caso era intervenuta la polizia locale: i due proprietari avevano ricevuto il Daspo urbano e una multa complessiva di 800 euro. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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