Bar e ristoranti allargano i plateatici, le città saranno più vive

Giovedì 28 Maggio 2020 di Marco Bampa
Bar e ristoranti allargano i plateatici
 Mettiamola così: sarà un’estate sotto le stelle, con le piazze e le strade del centro che si preparano all’allegra e colorata “invasione” di sedie e tavolini, ombrelloni e dehors, fioriere ed elementi di decoro in quantità varia. Bar e ristoranti (ma anche gelaterie e pizzerie, naturalmente) hanno già iniziato prendere le misure per allargare gli spazi dei propri plateatici, cercando di recuperare clienti e incassi andati miseramente in fumo di due mesi di lockdown causa emergenza Covid 19. E provare così a salvare una stagione che si preannuncia comunque in vertiginosa salita per tutti gli operatori del settore.  Ad allargare le maglie ci ha pensato il decreto Rilancio varato dal governo, che ha di fatto cancellato fino al 31 ottobre la Tosap, la tassa sull’occupazione degli spazi pubblici che i Comuni incassano dagli esercenti, rendendo così gratuiti i plateatici per i prossimi 5 mesi. Una bella bloccata d’ossigeno per chi è rimasto al palo per un periodo così lungo. Non solo: nello stesso decreto il governo ha inserito una norma che agevola la possibilità per i municipi di concedere gli ampliamenti dei plateatici, andando in deroga allo stop che le varie Sovrintendenze possono in alcuni casi imporre in zone sotto tutela architettonica, come spesso accade nei centri storici cittadini. Di fatto, un via libera a tutti, che consente agli esercenti di recuperare ciò in che in termini di posti hanno perso a causa delle prescrizioni sanitarie da rispettare. A parte Venezia, che di fatto può essere considerata come un’unica grande isola pedonale (il Comune ha concesso l’ampliamento del 50% del plateatico, ma ha esteso la gratuità sino a fine anno) e fa dunque storia a sé, nel resto della provincia la strada tracciata sembra comune: usare strade e piazze per trasformarle in terrazze a cielo aperto dedicate alla ristorazione, grazie all’allargamento degli spazi normalmente occupati da bar, pizzerie e ristoranti. Non solo nelle zone pedonali, ma anche occupando le strade del centro opportunamente chiuse nei fine settimana, per favorire la convivialità e la voglia di uscire tipiche dell’estate. Il tutto, naturalmente, nel rispetto del distanziamento sociale. Molti comuni si sono già mossi in questa direzione, andando incontro alle richieste degli esercenti: a Jesolo, ad esempio, si contano già oltre 60 richieste di ampliamento giunte in municipio, per creare un modello (partendo dalla centralissima piazza Mazzini) che ricalca quanto accade nelle grandi città europee e che possa essere di esempio a tutte le località del litorale. Anche a Bibione e Portogruaro fioccano le domande, così come a Concordia, dove si pensa di chiudere il centro storico sabato e domenica per lasciare spazio a sedie e tavolini. E lo stesso tipo di discussione è stata avviata a Mirano e Noale, ipotizzando la chiusura delle piazze e l’istituzione di isole pedonali serali o festive. Novità gradite alle associazioni di categoria. «Allargare i plateatici era una nostra richiesta - commenta Maurizio Franceschi, segretario di Confesercenti - e fanno bene i Comuni a muoversi. Pedonalizzare aree urbane per allargare lo spazio di bar e ristoranti va bene, ma credo serva in parallelo anche un progetto di riqualificazione urbana: non basta mettere sedie e tavoli sull’asfalto, è necessario anche un ambiente accogliente e gradevole. Inoltre bisognerebbe concedere anche ai commercianti la possibilità di avere un loro spazio al di fuori dei negozi, questo sarebbe di grande aiuto, specie per chi ha locali inferiori a 40 metri quadri, dove si entra uno per volta, lo abbiamo già sperimentato con successo”. «Ci sono scorci di città - dice Massimo Zanon, presidente provinciale di Confcommercio - che si prestano ad essere sfruttate senza subire l’assillo del traffico. Ampliare i plateatici nelle piazze e nelle strade può essere un ottimo rodaggio per creare nuove abitudini rispetto alla fruizione del centro città e degli spazi urbani. Siamo abituati a fare 50 metri per andare dall’uscita del centro commerciale alla macchina, ma non ancora dall’isola pedonale al parcheggio in città. Ben vengano queste novità, che per altro noi stessi per primi abbiamo chiesto al governo di varare. Ma non dimentichiamo una cosa: abbiamo riaperto il 18 maggio, ma i consumi non sono ancora ripartiti, la vera ripartenza potremo vederla solo dopo il 1. giugno. Speriamo se ne vadano l’ansia e la paura che ci hanno fermato e torni la voglia di muoversi e spendere: è un aspetto fondamentale, assieme all’arrivo dei turisti». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci