Il bar dell'ospedale chiude, i lavoratori dichiarano sciopero: «Ci vogliono licenziare»

Sabato 4 Marzo 2023 di Michele Fullin
Bar ospedale civile di Venezia

VENEZIA - A fine mese l'ospedale Civile non avrà più il suo bar. A renderlo noto è stata la Filcams Cgil, dopo aver tentato di capire se ci fossero state speranze di mantenere la continuità della gestione e, soprattutto, il posto di lavoro di quattro donne e un uomo.

Al momento non ci sono novità tangibili, per cui il sindacato è passato all'attacco per rendere pubblica una situazione che rischia di diventare pesante sia per i visitatori che per il personale ospedaliero. Per questo motivo, martedì mattina i dipendenti saranno in sciopero e sarà effettuato un volantinaggio con operazione di sensibilizzazione su quello che potrebbe accadere a partire dal primo di aprile. La prospettiva è che non si tratti di un "pesce", cioè di uno scherzo, ma che ci sarà la chiusura del locale con cinque persone senza lavoro.

TRASFERIMENTO

«Il problema - spiega Andrea Brignoli, segretario della Filcams - è non aver ancora le risposte di cui necessitiamo. Oggi ci son due cose chiare: la prima è che il gruppo Argenta, l'attuale gestore, ha consegnato 10 giorni fa le lettere di trasferimento ai lavoratori nei tre ospedali di Milano. Il che equivale al licenziamento. Siamo riusciti ad avere un incontro col gruppo Argenta, che ha fatto presente che loro erano da oltre un anno con appalto e proroga scaduta e già più di 12 mesi fa avevano fatto presente che erano senza contratto e non hanno avuto risposta».
Dall'Ulss 3 spiegano che la vicenda del bar non riguarda direttamente l'azienda, ma il Nov, che è il gruppo in finanza di progetto che gestisce i servizi esternalizzati: mensa, pulizie vigilanza, manutenzioni, impianti eccetera.
«Il bar del Santi Giovanni e Paolo - spiega la Direzione dell'Ulss 3 Serenissima - è uno dei servizi che viene garantito da Nov. L'Azienda sanitaria è al corrente delle azioni intraprese da Nov per dare continuità all'attività del punto ristoro, e auspica una pronta soluzione in cui siano tenute in debito conto sia le necessità degli utenti sia le prerogative del personale».
Per il sindacato la situazione è abbastanza grave, in quanto dicono che il Nov non avrebbe risposto neppure alla comunicazione di Argenta per la disponibilità a continuare il servizio con le macchinette.

SENZA RISPOSTE

«Senza risposte - prosegue Brignoli - 20 giorni fa Argenta ha comunicato l'uscita a fine marzo dal bar. Se chiude il bar è uno scandalo pubblico, credo che la cittadinanza si debba ribellare. Inoltre, c'è da capire che, se invece si deciderà di tenerlo aperto ci sarà un'azienda interessata a rilevarne la gestione. Non vorrei che fosse un gioco per tirarla lunga per far licenziare il personale, così non ci sarebbe più l'obbligo di assumere chi già lavora con la loro anzianità e livelli.
Infine - conclude Brignoli - se anche decidessero di tenere aperto il bar, non ci sarebbe il tempo di fare una gara e sarebbe necessario trovare un gestore temporaneo. Cosa che Argenta sarebbe disponibile a fare al massimo per due mesi. Per questo abbiamo chiesto la convocazione all'ufficio contenziosi della Regione e chiederemo anche il coinvolgimento dei politici».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 12:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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