Mercato ambulante, stop alla vendita di merce usata a basso costo a Mestre

Sabato 17 Dicembre 2022 di Fulvio Fenzo
Stop alla vendita di merce usata nei mercati rionali a Mestre
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MESTRE - Tre banchi, uno dietro l’altro. E, sopra, una vagonata di abiti di tutti i tipi gettati come stracci, dove i clienti si ammassano ravanando alla ricerca di qualcosa che gli andasse bene. Merce usata e venduta a pochi euro che, se non fosse proprio all’ingresso del mercato di Mestre, di fronte all’ingresso del Centro le Barche, forse passerebbe quasi inosservata, ma che invece si è trasformata in un improbabile “biglietto da visita” delle bancarelle del mercoledì e del venerdì. Ma a brevissimo, forse già da gennaio 2023 o poco dopo, l’usato e questo tipo di bancarelle saranno banditi dai mercati di Mestre e di tutto il Comune, grazie al nuovo regolamento al quale ha lavorato l’assessore Costalonga raccogliendo le indicazioni delle associazioni di categoria che, da anni, chiedevano di riportare un po’ di decoro in tutti i banchi.
 

LA POLEMICA
È bastato un post in Facebook sulla pagina di “Mestre Mia” per scatenare il finimondo. Una sola foto dall’alto di questi banchi, scattata senza intenti polemici, ha innescato in questi giorni un rovente dibattito sull’opportunità di consentire banchi come questi, con decine di mestrini che si sono schierati a favore (in pochi) o contro (la maggioranza schiacciante), e l’intervento anche degli stessi operatori storici del mercato mestrino che hanno rivendicato il loro impegno nel garantire un servizio e una presenza dignitosa delle loro bancarelle. 
«Sono banchi di merce usata - spiega Alvise Canniello che segue per Confesercenti il settore del commercio ambulante -. La vendita è per ora possibile, ma la legge regionale prevederebbe sanificazioni e delle norme minime. Invece la merce viene gettata alla rinfusa e, purtroppo, non c’è controllo, nonostante ripetute segnalazioni». È da tempo che i rappresentanti degli ambulanti, di Confcommercio e Confesercenti, lamentano la presenza dei banchi “low cost” che vendono capi usati a prezzi stracciati (al massimo si arriva a 5 euro), gestiti perlopiù da stranieri e con improbabili cartelli acchiappaclienti con scritto “stock firmato”. «Questi operatori al 99% sono “battitori liberi”, cioé non associati nè a noi né a Confcommercio... quindi non possiamo dirgli nulla - riprende Canniello -. Attirano un certo tipo di “utilizzatore” del mercato che guarda a spendere il meno possibile e, soprattutto, sono in qualche modo garantiti dalla mancanza di controlli sulla merce, mentre invece si fanno quelli sugli spazi quando qualcuno si allarga un po’ troppo».
 

GIRO DI VITE
La stretta è però finalmente in arrivo, come conferma l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga: «Il nuovo regolamento è all’esame della commissione e, appena si torna dalle feste, si va al voto - spiega l’assessore -. Tra le novità verrà introdotto lo stop alla vendita di merce usata, talvolta anche di dubbia provenienza, al mercato di Mestre come in tutti i mercati, come è stato chiesto dalle associazioni di categoria e come ritengo sia giusto fare per tutelare gli operatori che lavorano bene». E la vendita dell’usato? «Non in questi mercati - risponde Costalonga - e comunque questo tipo di operatori dovrà presentare delle richieste specifiche e certificare la propria attività se si faranno dei mercati appositi». Una svolta coraggiosa che, dunque, sarà operativa all’inizio dell’anno prossimo e che, probabilmente, colpirà principalmente gli operatori stranieri che ormai rappresentano la maggior parte di quanti chiedono nuove licenze. «Anche quello dell’ambulante è un mestiere faticoso che tanti italiani non voglio più fare - conclude Alvise Canniello -. L’importante, comunque, è che chi lo fa operi in maniera corretta e decorosa».
 

Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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