Troppi dipendenti no vax, le banche sono costrette a chiudere

Martedì 4 Gennaio 2022 di Filomena Spolaor
La sede di corso del Popolo della Monte dei Paschi di Siena
10

MESTRE - Nell’andamento al galoppo della pandemia, anche le banche costrette dal Covid chiudono. E spesso a causa di dipendenti no-vax. Cartelli “per motivi organizzativi legati all’emergenza sanitaria, la Filiale è temporaneamente chiusa” sono comparsi davanti alle porte di Monte dei Paschi di Siena in Corso del Popolo, come quelle di Banca Intesa di via Castellantico a Mirano.

In entrambi i casi dai vetri si vedono le luci accese degli uffici, ma tutte le postazioni sono vuote e gli ingressi sbarrati. La filiale di Monte dei Paschi di Siena ha indicato nel foglio appeso all’esterno che il personale è contattabile telefonicamente al centralino o via email. Tutti i dipendenti sono in smartworking e forniscono informazioni, mentre per operazioni di sportello in presenza è necessario rivolgersi all’agenzia più vicina, in piazza Ferretto 24.

Cambia idea sulle cure troppo tardi: morto di Covid ex infermiere no vax

Per le operazioni di prelevamento sono naturalmente a disposizione le App, il Digital Banking, gli sportelli automatici e un numero verde, ma i clienti che preferiscono il servizio in presenza, come per esempio persone straniere che ieri attendevano all’esterno un contatto con l’operatore in presenza, dovranno attendere fino all’11 gennaio. A Mirano è una cliente di Banca Intesa di via Castellantico a segnalare che la filiale mercoledì 29 dicembre è stata chiusa causa Covid “per colpa di due no-vax”. La signora verso le 12.30 si è recata per un’operazione, trovandosi di fronte a un cartello che recitava “per motivi improvvisi l’agenzia resta chiusa, aprirà il prima possibile”, che significa non appena sarà eseguita la sanificazione. «Quel giorno ho contattato la referente che mi segue – racconta la signora – e mi ha riferito che tutti sapevano come all’interno c’erano due dipendenti no-vax. Mercoledì, intorno alle 12, è stato riscontrato un caso positivo ed è stato chiusa la filiale». Ieri la signora ha richiamato la sua referente, che le ha detto che non sapeva ancora quando avrebbe riaperto e che numerose filiali tra Venezia, Treviso, Padova, Castelfranco, erano state chiuse per Covid.


L’ufficio stampa di Banca Intesa fa sapere che non entra in merito alle scelte di singoli colleghi. «Quando c’è un caso di positività o sospetta positività in una filiale - dichiara - la stessa viene chiusa, sanificata e poi riaperta per la massima tutela dei colleghi, dipendenti, clienti, in un’ottica di prudenza e attenzione. Nel frattempo i clienti avvisati possono comunque continuare la propria operatività con la banca secondo diverse modalità, che vanno dall’App al contatto telefonico, online piuttosto che l’Home Banking. Il servizio è garantito».
 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 13:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci