VENEZIA - Banca Ifis: l'utile balza di oltre il 40% al record storico di 141,1 milioni, centrati gli obiettivi di piano con un anno di anticipo e c'è ottimismo sul 2023 mentre è in distribuzione il saldo del dividendo di 0,4 euro per azione. Il cda dell'istituto veneziano presieduto da Ernesto Furstenberg Fassio ha approvato i risultati preliminari relativi all'esercizio 2022 che hanno visto l'utile netto di pertinenza del gruppo salire a 141,1 milioni, in crescita del 40,3% rispetto al 2021.
SOLIDITÀ
Il Cet1 ratio si attesta al 15,01%, includendo l'utile e al netto del dividendo per l'esercizio 2022, ben sopra i requisiti patrimoniali richiesti, pari all'8,65%. «Questo risultato premia un percorso in cui abbiamo continuato a investire sulle nostre persone - dichiara il presidente di Banca Ifis, Ernesto Furstenberg Fassio -. Un lavoro di team, che unito ai nuovi processi di Governance e alla sostenibilità, ci ha permesso di creare profitto, generando anche un impatto positivo per i territori e le comunità in cui operiamo».
«La banca ha superato, in anticipo di un anno, l'obiettivo di utile 2023 previsto nel piano industriale - dichiara da parte sua l'Ad, Frederik Geertman -. Si tratta di una performance che rappresenta il massimo storico per la nostra banca guidata principalmente dall'andamento favorevole dei ricavi. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante un contesto macroeconomico caratterizzato da numerose incertezze rispetto allo scenario previsto. Questi risultati ci hanno spinto a rivedere a rialzo del 10% l'obiettivo di utile 2023, a 150 milioni. Un obiettivo che si basa sull'ipotesi di una modesta crescita del Pil, con un progressivo calo dell'inflazione e una evoluzione del costo della raccolta in linea con il consenso di mercato».
Per Geertman il nuovo target di utile è prudente. «Dobbiamo operare in un quadro complesso in cui la banca centrale indica con forza di essere determinata a combattere l'inflazione e in cui sta ritirando liquidità dal sistema - osserva l'Ad - e in cui dal regolatore ci viene detto di prendere in considerazione rischi di deterioramento dei crediti per cui dobbiamo assumere che gli accantonamenti potrebbero aumentare. Quindi la nostra stima è improntata alla cautela e se le condizioni saranno favorevoli il risultato potrebbe essere migliore». Tanto che il top manager apre anche a un bis: «Se le condizioni lo permettono, miriamo anche per il 2023 a distribuire un acconto sul dividendo come abbiamo fatto per la prima volta nel 2022. E in prospettiva vorremmo rendere questa pratica stabile», annuncia agli analisti l'amministratore delegato di Banca Ifis. Il monte utili distribuiti ai soci, aggiunge Geertman, dovrebbe rimanere stabile attorno al 50%. «Sostenuti dai risultati positivi ottenuti nel precedente esercizio e dalla solidità del nostro modello di business, continueremo a lavorare con determinazione alla realizzazione del nostro piano industriale», assicura l'Ad.