VENEZIA - Banca Ifis chiude il primo trimestre con un utile netto in crescita del 74% a 35 milioni e in Borsa il titolo dell'istituto veneziano sale del 3,38%. «I risultati del primo trimestre 2022, in significativa crescita rispetto allo stesso periodo del 2021, sono stati raggiunti grazie alle ottime performance di tutti i settori della banca - dichiara Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis -. I ricavi riflettono il dinamismo della rete commerciale supportata dal processo di digitalizzazione in corso. I risultati sono evidenti in tutte le principali business unit, che nel primo trimestre 2022 hanno riportato tassi di crescita superiori ai mercati di riferimento: il turnover del factoring è cresciuto del 19% (rispetto al +14% del mercato), le erogazioni del leasing auto del +5% (rispetto all'1% del mercato)».
Il margine di intermediazione dell'istituto veneziano è in crescita del 18,6% a 163,3 milioni di euro e beneficia di maggiori ricavi nel settore Npl, pari a 69,8 milioni di euro (+11,5 milioni di euro rispetto a fine marzo 2021) e nel settore Commercial & Corporate Banking, pari a 73,8 milioni di euro (+8,6 milioni di euro sul trimestre 2021). I costi operativi ammontano a 87,8 milioni di euro (+ 4,7% rispetto a 83,8 milioni di euro del trimestre 2021) per l'inclusione a perimetro del ramo ex Aigis Banca e per alcuni progetti strategici quali la fusione di Credifarma in Farbanca.
Il costo del credito è pari a 17 milioni (in diminuzione) e include accantonamenti per circa 8 milioni a fronte di posizioni del portafoglio commerciale.
DIGITALE
L'obiettivo è di 1 miliardo circa di acquisizioni di nuovi portafogli. Sul tema della digitalizzazione, Geertman ha spiegato che il percorso sta procedendo molto rapidamente con soluzioni web per le Pmi che porteranno a vantaggi reali: «Siamo partiti con una nuova piattaforma digitale nel factoring». Il dividendo sul 2021 è di 0,95 euro per azione, il doppio dell'esercizio 2020.