SPINEA - Ancora una notizia terribile per Spinea, travolta in questi mesi da una tragedia dopo l’altra. Un bambino di soli 8 anni, Mehdi Jusufoski, è morto martedì dopo 3 giorni di ricovero in ospedale. Un fatto tremendo che ha sconvolto la città e in particolare tanti amici e compagni di scuola.
«Una vicenda sconvolgente, raccontata da mio figlio quando è tornato a casa - commenta il papà di un compagno di classe - Mehdi era un bambino delizioso, sempre con il sorriso. La sua gioia e il suo entusiasmo erano contagiosi. Avevo avuto occasione di conoscerlo in occasione delle feste ma anche fuori dalla scuola e mi aveva colpito quel suo fare allegro e giocoso».
La notizia era inaspettata perché il bambino sembrava stare bene. «Non sapevamo nulla, agli altri genitori avevano detto che si era sentito male ed era stato ricoverato in ospedale ma non pensavamo che fosse così grave. Siamo veramente dispiaciuti e tanti suoi amici sono inconsolabili. Un’altra vicenda terribile per i nostri ragazzi e la nostra città». Mehdi Jusufoski, che amava il calcio e vestiva la maglia della Fc Spinea nella categoria pulcini, si sarebbe sentito male domenica mentre era con la sua famiglia. Le sue condizioni però erano molto gravi e dopo disperati tentativi di salvarlo, martedì è morto all’ospedale di Vicenza in cui era stato ricoverato.
SCIA DI DOLORE
Ora la città si stringe attorno alla sua famiglia, che sta vivendo un momento di grande disperazione. Proprio nelle scuole di Spinea si stavano lanciando in queste ore iniziative per affrontare un’altra recente tragedia capitata in città, con il doppio omicidio di Vera Myrtaj e Flonino Merkuri, entrambi spinetensi, e il suicidio dell’assassino, Viron Karabollaj. Una vicenda inspiegabile e dolorosa che domenica aveva coinvolto proprio due giovanissime spinetensi, che da sempre frequentavano le scuole della città, e che sono rimaste orfane. Tante le persone che si stavano mobilitando per aiutare le ragazze e gli zii che le stanno ospitando, facendo sentire il loro sincero affetto e la stima che avevano per loro mamma. E allo stesso modo erano state accanto alla famiglia di Lilia Patranjel, al piccolo di soli 4 anni che era in casa mentre veniva uccisa e alle figlie più grandi, che hanno trovato il sostegno anche nella loro volontà di raccogliere fondi per trasferire il corpo della loro mamma e seppellirlo in Moldavia. Ora la città non farà mancare la vicinanza anche alla famiglia del piccolo Mehdi. Nel frattempo sono in corso gli accertamenti sulle cause del malore che ha portato alla sua improvvisa e inaspettata scomparsa.