Bambino morì mentre sciava
«Pista nera non segnalata»

Sabato 8 Novembre 2014 di Olivia Bonetti
Andrea Rossato
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BELLUNO Una pista classificata dalla Regione «nera», ma non segnalata in alcun modo e priva di qualsiasi indicazione di sicurezza. È quanto emerso ieri mattina nel processo per la morte di Andrea Rossato, il bambino di Mestre di 10 anni rimasto ucciso il 5 marzo del 2011 lungo la pista Canalino del Canalone della Tofana a Cortina. In aula erano stati chiamati a deporre i consulenti del pm e della parte civile. Con l’accusa di omicidio colposo, devono rispondere il gestore della pista Luigi Pompanin e Giuseppe Bisotto, ingegnere veneziano considerato l’accompagnatore del bambino al momento dell’incidente.

I consulenti esperti hanno evidenziato come sulla pista Canalino del Canalone della Tofana (variante sud bassa) la segnaletica praticamente non esistesse. Non erano rispettate, secondo l’avvocato di parte civile e secondo il padre del piccolo, l’ingegnere Mauro Rossato (ieri in aula), le norme di legge indispensabili per quella pista che non avrebbe avuto larghezza sufficiente.

Ieri in aula ha parlato anche il medico che accertò la morte del bimbo che ha confermato come il piccolo presentava una grande tumefazione al torace, un politrauma importante compatibile con l’incidente contro l’albero.

Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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