VENEZIA - Il Comune di Venezia ha pubblicato le graduatorie dei bambini ammessi ai nidi comunali, ma sono oltre 200 i piccoli rimasti esclusi per mancanza di posti: 50 nell’area del centro storico e delle isole, 150 a Mestre.
SOVRANNUMERO
Gli asili nido, soprattutto nell’area di Mestre, si troverebbero dunque a ospitare un numero maggiore di bambini rispetto a quello per cui sono stati tarati servizi e dotazioni, con non pochi disagi per gli educatori e gli stessi piccoli ospiti: «Un servizio educativo – continua D’Agostino - concepito come un magazzino verticale, senza lettini né bagni sufficienti e senza aver condiviso queste ipotesi con le famiglie e con i lavoratori delle scuole». Il sindacato teme che questa soluzione possa diventare un pericoloso precedente che promuova l’inserimento di bambini in sovrannumero nei nidi già esistenti, in deroga all’accordo sindacale che vieta espressamente questa pratica: «Un falsa soluzione – sottolinea D’Agostino -, messa in atto per mascherare il fallimento della programmazione in questo settore così importante per la comunità, sancito prima dalle privatizzazioni di alcuni servizi e ora da questa ipotesi inaccettabile di “classi magazzino”».
Se nell’area del centro storico la speranza resta quella che i 50 bambini in eccedenza possano essere riassorbiti in graduatoria in seguito alle rinunce legate alle naturali defezioni in favore della scelta di asili privati, così come avviene ogni anno, per l’area di Mestre, Favaro e Marghera, la più colpita, non sembrano esserci ancora soluzioni definitive e si dovrebbe puntare sulla sistemazione in soprannumero dei bambini in altri nidi, con lettini a rotazione assegnati quotidianamente in base alle presenze al nido: «Non è possibile basare la programmazione sperando nelle rinunce, né pensare di stipare i bambini in strutture già piene scommettendo sulle assenze». Quello che prenderà il via a settembre sarà un anno particolare per gli asili nidi comunali della terraferma che si troveranno ad assorbire i disagi dovuti alla chiusura temporanea per lavori di ampliamento degli asili Pinocchio e Coccinelle, per la creazione di circa 50 nuovi posti in futuro, diminuendo la carenza residua che resterà comunque alta interessando ancora un centinaio di famiglie che rimarranno escluse dal servizio. La Cgil denuncia anche gravi carenze di organico, soprattutto nelle scuole per l’infanzia dove perdurano condizioni di lavoro precario: «Il Comune ha tardato a costruire graduatorie coerenti con il nuovo inquadramento professionale continuando ad alimentare il lavoro precario – spiega ancora D’Agostino - Questo è l’ennesimo schiaffo dato ai servizi dopo mesi di mancate sostituzioni che hanno colpito anche le insegnanti di sostegno. Una vergogna inaccettabile».
RICHIESTA DI CONCORSO
La Fp-Cgil chiede dunque che venga bandito un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di educatrici e insegnanti nelle scuole comunali e che si dia il via a un piano straordinario di investimenti in edilizia scolastica.