Concessioni, dal 2024 ci sono venti stabilimenti in bilico

Giovedì 11 Novembre 2021
Concessioni, dal 2024 ci sono venti stabilimenti in bilico
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CAORLE - Preoccupano, e non poco, gli operatori balneari di Caorle le conseguenze delle pronunce del Consiglio di Stato con le quali è stato stabilito che entro due anni le concessioni demaniali marittime debbano essere riassegnate tramite gara pubblica. In tutto il territorio comunale di Caorle sono circa 75 le concessioni demaniali marittime attualmente rilasciate che riguardano sia gli stabilimenti balneari veri e propri che altri soggetti, dai casonanti ai condomini con titolo ad occupare porzioni di spiaggia per il posizionamento di ombrelloni riservati ai condomini.

Tra Caorle e Duna Verde sono in tutto oltre una ventina gli stabilimenti balneari che godono di concessioni demaniali.  Nel capoluogo il solo Consorzio Caorlespiaggia ne detiene quattro: una, la principale, che riguarda ben 170mila metri quadrati di spiaggia tra arenile di Levante e di Ponente, due che riguardano i nuovi chioschi White Oasis e Green Oasis e l'ultima riferita alle piattaforme galleggianti. Il Consorzio Caorlespiaggia, a differenza di altri gestori, non ha scopo di lucro: è nato dall'unione degli imprenditori turistici di Caorle e delle loro associazioni di categoria tra cui Confcommercio, con una partecipazione anche del Comune di Caorle, con l'obiettivo di migliorare l'offerta balneare della località. 


«È una decisione che certamente crea non poche difficoltà al comparto balneare - spiega il presidente del Consorzio Caorlespiaggia, Celio Bortoluzzi - Non ci aspettavamo che questo provvedimento arrivasse ora, ma da tempo ci eravamo attivati, attraverso il dialogo con la precedente amministrazione comunale e ora con la nuova amministrazione, per trovare una soluzione in relazione agli effetti della direttiva Bolkestein. Solamente pochi giorni fa - prosegue Bortoluzzi - avevamo accolto positivamente la decisione del Governo di eseguire una mappatura a livello nazionale sulle concessioni attualmente in essere. Ora dobbiamo affrontare questa situazione: quel che è certo è che in futuro parteciperemo alle gare che verranno indette con l'obiettivo di continuare a migliorare la qualità dei servizi offerti in spiaggia». «Da parte nostra c'è tutta la volontà di assicurare un costante dialogo con il Consorzio Caorlespiaggia e con gli imprenditori del settore balneare in relazione a questa vicenda così importante in chiave turistica - aggiunge l'assessore al demanio, Gianpietro Berardo - Serve comunque un serio approfondimento prima di poter fare una previsione sul futuro. In ogni caso si tratta di una decisione che fermerà molti investimenti previsti per questi anni, in attesa che la situazione venga chiarita del punto di vista normativo». 
Tra le voci caorlotte più dure contro la decisione del Consiglio di Stato c'è quella dell'europarlamentare leghista, ed ex consigliera comunale, Rosanna Conte: «Tanto tuonò che piovve: le pressioni della Commissione europea per colpire con la Bolkestein un comparto fondamentale per la nostra economia hanno sortito effetto. La decisione del Consiglio di Stato che fissa al 2023 la proroga delle concessioni balneari è assurda e incomprensibile. Il rischio che oggi potrebbe diventare realtà è l'annientamento di un tessuto di piccole e medie imprese che da oltre sessant'anni fa parte della storia italiana. È forse un modo - si chiede Conte - per preparare la svendita delle nostre spiagge alla mercé delle grandi aziende di altri Stati europei?».

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