VENEZIA - Da lunedì prima di salire su motonavi, ferry boat, motobattelli Actv bisognerà accertarsi di non avere urgenze impellenti: i bagni riservati all'utenza e all'equipaggio saranno chiusi. Il 25 marzo scorso la Capitaneria di Porto ha inoltrato una diffida all'azienda di trasporto per l'inottemperanza alla normativa sugli scarichi reflui, che ha rilevanza penale.
IL PASSATO
Ironia della sorte, i due ferry boat costruiti dai Cantieri Visentini e consegnati nel 1998 erano perfettamente a norma quando furono messi in linea per la prima volta. Ma poichè spesso le toilettes si intasavano erano stati sottoposti a una modifica al sistema di scarico, così che il prodotto dello sciacquone o della cucina del bar finisse direttamente in laguna.
Ieri la comunicazione urgente di Actv ai responsabili della sicurezza, convocati alla spicciolata: gli equipaggi dovranno assicurarsi che le mandate dell'acqua rimangano chiuse e che non vengano riaperte se non in caso di emergenza. E se l'azienda sta tentando di stabilire delle convenzioni con i locali pubblici che possano mettere a disposizione un bagno per i dipendenti che a bordo della motonave stanno parecchie ore, diverso è il caso per l'utenza, che deve arrangiarsi. Nonostante il contratto di servizio stipulato dal Comune, che prevede che nei tragitti oltre una certa percorrenza debbano essere impiegati mezzi dotati di servizi igienici. È il caso delle linee 12 tra Burano e Fondamente Nove, 14 verso Punta Sabbioni o 17 tra Lido e Tronchetto. Perchè in caso di necessità non si può scendere.
LE CONSEGUENZE
Ora si tratterà di capire come reagiranno i gestori del servizio di bar, all'interno delle motozattere, che non potranno più utilizzare l'acqua per fare il caffè o per lavare le stoviglie. E le associazioni degli utenti e pendolari. Sull'argomento l'associazione dei capitani ha inoltrato una richiesta di chiarimenti alla Capitaneria, perchè a bordo dei ferry, ad esempio, vengono trasportate merci considerate pericolose, come ad esempio l'elio per alcuni esami medici che viene consegnato agli ospedali, il gasolio per gli autobus e i distributori di carburante, il cloro per le piscine e l'acquedotto, i rifiuti. «Dobbiamo sapere se possiamo assumerci ancora il rischio di caricare queste merci pericolose - scrivono i capitani - in assenza di rubinetti a disposizione che consentano un veloce risciacquo nell'ipotesi di uno sversamento o di un contatto accidentale»
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