Le baby gang terrorizzano Venezia: ora si sono presi anche campo San Maurizio. E i residenti hanno paura di uscire

Venerdì 22 Gennaio 2021 di Tomaso Borzomì
Le baby gang terrorizzano Venezia: ora si sono presi anche San Maurizio. E i residenti hanno paura di uscire
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VENEZIA Residenti sotto scacco in balìa della baby gang. Lanci di uova contro le finestre e falò improvvisati con i cartoni della pizza, il tutto condito dall'uso di droghe fanno temere i residenti di calla del Dose Da Ponte. La zona, che collega campo San Maurizio al Canal Grande, offre due nascondigli ideali, cioè due corti di scarso passaggio, per chi vuole assumere sostanze stupefacenti lontano da occhi indiscreti.

Però gli abitanti della zona non ci stanno, hanno avvisato le forze dell'ordine, hanno provato a chiedere con le buone ai giovanissimi di andarsene, ma niente, dalla fine del lockdown dell'anno scorso non c'è verso. 


ZONA NASCOSTA

«È una zona meno abitata di altre a Venezia perché ricca di hotel e affittanze turistiche, così questi ragazzi hanno cominciato a frequentare le due corti interne prevalentemente durante il giorno, diciamo in orari che oggi rispettano il coprifuoco e anche prima dell'orario scolastico», racconta una famiglia di residenti. Anziani, bambini e ragazzini non se la sentono di uscire addirittura di casa per il timore che possa accadere qualcosa, dato che chi aveva provato a chieder loro di andarsene si è trovato con le finestre sporcate da lanci di uova. 


Lanci che non risparmiano anche le persone, al punto che alcune famiglie tengono pure gli oscuri chiusi, dato che temono che i comportamenti della baby-gang possa arrivare a mandare in frantumi i vetri. «Sono facilmente identificabili, sono sempre loro, che arrivano e consumano sostanze stupefacenti, urlano, dicono parolacce e chi più ne ha più ne metta», racconta un residente. Di recente, c'è anche chi ha azzardato riprenderli, minacciando uno dei componenti del gruppo di contattare i familiari, avendolo riconosciuto, ma da lì si è scatenato il putiferio.


GUERRIGLIA

«Ne è nata una sorta di guerriglia, i toni si sono alzati e il risultato è che ora non si torna a casa sereni. Tant'è che sono stati bruciati cartoni della pizza e altri atti vandalici». Il lancio delle uova non si ferma: «Anche ieri (mercoledì, ndr) ho visto con i miei occhi che avveniva quest'atto, abbiamo chiamato le forze dell'ordine, ma sono arrivate tardi. C'è chi ha figli piccoli e vive trincerato in casa con le imposte chiuse per la paura. Anche gli anziani hanno timore ad uscire, una signora è tenuta in casa dall'ansia che creano questi ragazzini che non si sa se supereranno i 16-17 anni». 


Le stesse forze dell'ordine hanno suggerito alle famiglie di denunciare: «Per ora, quando sono arrivate, ci hanno detto di sporgere denuncia, purtroppo non sono riusciti a intercettarli direttamente». A infastidire le famiglie sono anche gli schiamazzi, meno pericolosi del lancio di uova, ma comunque segnale di un disagio: «Li affronterei, è che poi c'è il timore di rappresaglie», continua un'abitante della zona. La paura è per le famiglie: «Mi lascia un po' così il fatto che possano diventare pericolosi per i membri delle nostre famiglie, ma c'è maggior sconforto per questa degenerazione e una situazione che non trova soluzione». 

Ultimo aggiornamento: 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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