Razzie e vandalismi per noia, la baby gang filmava le prodezze I genitori pagheranno 40mila euro di danni

I vandalismi a fine dicembre e inizio 2022 tra il centro di Caorle e Porto Santa Margherita

Domenica 20 Febbraio 2022 di Monica Andolfatto
L'hotel Ambassador
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CAORLE - Tra i trenta e i quarantamila euro di danni da pagare. A tanto, almeno per il momento, ammontano i danni provocati dai teppisti in erba che hanno imperversato tra la fine dell’anno scorso e l’inizio del 2022 tra il centro di Caorle e Porto Santa Margherita.

Soldi con cui dovranno essere risarciti gli albergatori e gli esercenti che si sono viste le proprie strutture devastate e saccheggiate. Soldi che dovranno essere sborsati dai genitori, perché gli autori dei raid vandalici sono in stragrande maggioranza minorenni. Proprio così. I componenti della baby-gang cui i carabinieri hanno dato un nome e cognome sono, a ieri, 18: solo tre hanno compiuto la maggiore età, gli altri hanno tra i sedici e i 17 anni, il più giovane ne ha 15. Abitano a Caorle e a Portogruaro. Amici di scuola. Nessuno di loro, da quanto abbiamo potuto accertare, ha un profilo delinquenziale. Si tratta di ragazzi normali, di famiglie normali, con vite normali almeno fino a circa due mesi fa. Gravi i reati di cui sono chiamati a rispondere a vario titolo in base ai riscontri raccolti dai militari dell’Arma della locale stazione: danneggiamento aggravato, furto aggravato, invasione di edificio in concorso e in continuazione. A un paio di loro viene contestato anche lo spaccio. Allo stato attuale delle indagini non si escludono altri sviluppi, anche dal punto di vista giudiziario.


SCENARIO
Tutti sono indagati in stato di libertà e denunciati: gli “under 18” alla Procura per i minorenni di Trieste, gli altri alla Procura di Pordenone, competenti per territorio. A inchiodarli alle rispettive responsabilità le prove raccolte con meticolosità e scrupolosità dagli uomini del comandante dell’Arma di Caorle Francesco Lambiase, ai quali questi adolescenti avevano lanciato una sorta di sfida incosciente.
Almeno quattro gli episodi che sono stati ricondotti alle loro bravate da bulli di periferia, messi a segno tra dicembre e gennaio ai danni di Atvo, alberghi e un supermercato. L’identificazione di tutti e 18 è stata resa possibile in particolare dalle immagini riprese dai sistemi di sorveglianza, dalle impronte e dai mozziconi lasciati nelle camere degli hotel, dai filmati salvati nei cellulari nei quali si sono immortalanti mentre distruggevano, bevevano, rubavano. Per il momento dal monitoraggio effettuato sui social più utilizzati dai giovanissimi non si è trovata traccia di questi video, ma, si sa, la Rete è un luogo infinito da setacciare.


ELENCO
Il primo obiettivo della banda è stato il deposito Atvo di Caorle: porta del bar scassinata e due estintori svuotati all’interno di altrettanti scuolabus. Quindi il salto di qualità con la razzia all’hotel Cleofe, in pieno centro. Il passo da vandali a ladri è compiuto: rubano denaro, registratore di cassa, bibite, alcolici e snack, occupano due camere dove fumano spinelli e si divertono a rompere mobili e suppellettili. Scelgono locali stagionali che d’inverno sono chiusi. È il caso anche dell’Ambassador di Porto Santa Margherita, che segnerà la loro “condanna”. Prima di invaderlo scassinano l’ingresso del Maxì, il market di via Gritti, nelle vicinanze. Qui fanno incetta di alimenti, bibite, ma anche accessori e componenti per telefonini. Poi puntano sicuro sulla struttura ricettiva, dove bivaccano tutta la notte lasciandosi andare a eccessi alcolici, imbrattando pareti e pavimenti con bombolette spray e spaccando arredi e porte. Vengono sorpresi al mattino dal titolare: qualcuno lo aveva avvertito di strani movimenti, rumori e luce. Chiama i carabinieri. All’interno sono in cinque, nessun maggiorenne. Vengono portati in caserma e consegnati a genitori del tutto ignari della doppia vita dei figli e convinti che ognuno fosse stato ospite dell’altro. Bugie su bugie.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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