FOSSÒ - Fame di manodopera. Il calzaturificio Volpato Francesco & C. di Fossò chiude e tra gli imprenditori rivieraschi scatta una vera gara per contendersi i suoi 11 operai specializzati.
Lo stesso contesto si sta verificando anche sui social, ai quali molti imprenditori calzaturieri rivieraschi si affidano per lanciare messaggi nel tentativo di attirare la loro attenzione con offerte di un lavoro ben remunerato. Il calzaturificio Volpato Francesco & C. è passato attraverso tre generazioni. Fondato nel dopoguerra dal capostipite Cesare Volpato, nel 1995 è stato preso in carico dal figlio Francesco, che successivamente ha fatto partecipi dell'azienda la moglie Olga e i figli Devis, Patrizia e Giorgia. Per oltre 60 anni l'impresa è stata caratterizzata da una specifica produzione calzaturiera da donna portata avanti in forma artigianale ma con macchinari tecnologicamente aggiornati. Il prodotto finale è sempre consistito in una produzione volta sì ad esaltare la femminilità, ma allo stesso tempo in grado di valorizzare e mantenere il benessere e la salute della struttura del piede. Dal 2009 l'azienda ha iniziato ad allargare i propri orizzonti acquisendo prima il marchio parmigiano Tea Korini e successivamente, dal 2017, collaborando in partnership con il marchio piemontese Torlasco. A febbraio 2022 è venuto a mancare a causa di una malattia il principale conduttore dell'azienda, Francesco, già componente del Consiglio direttivo dell'Acrib, nonché vicepresidente della stessa associazione dal 1996 al 2000 e già consigliere di Assocalzaturifici. A un anno di distanza dal decesso, la sua famiglia, moglie e tre figli, hanno deciso di chiudere l'attività calzaturiera. Una cosa è certa. Non dovranno preoccuparsi per il futuro dei loro operai, con i quali è sempre esistito un rapporto sereno e familiare.