VENEZIA/TRIESTE- Nel primo semestre 2022 le tratte autostradali in concessione ad Autovie Venete hanno registrato dati record di traffico sia per le auto che per i mezzi pesanti, «ormai oltre i livelli del 2019», un dato «forse sottovalutato» che incide sulla sicurezza stradale e sugli incidenti, che «continuano a verificarsi sulla A4 Venezia-Trieste, in particolare tra San Donà di Piave-Portogruaro». È quanto emerge da uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est, condotto su dati Aiscat.
Sempre più tir
Le percorrenze dei tir sono state superiori a quelle del 2019 già da febbraio (66 mln di km contro 62 mln) e si sono mantenute su livelli più alti anche nei mesi successivi, nonostante caro carburanti e guerra in Ucraina. L'aumento record si è registrato a marzo, con 76 mln di km (69 mln nel 2019). In totale, nei primi 6 mesi, il traffico pesante è cresciuto del 4,4% sul 2019.
Emergenza strutturale
Complessivamente, nel primo semestre il dato cumulato dei veicoli leggeri è ancora inferiore al 2019, ma la differenza è ridotta (-4,9%). Secondo lo studio, che in sostsnza riguarda il "tratto maledetto" dove si sono verificati incidenti a livello seriale con un alto costo di vite umane, nel confronto con le altre autostrade del Nordest, la rete di Autovie è quella più vicina ai livelli di traffico pre-pandemia. «Oggi la A4 Venezia-Trieste è la vera emergenza infrastrutturale del Paese - afferma Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione - chiediamo al nuovo Governo e ai parlamentari veneti di intervenire per concludere il prima possibile il passaggio della concessione alla newco e destinare le risorse necessarie per accelerare i tempi di completamento della terza corsia».