«Avanti con l'autonomia». Veneto, centrodestra unito

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di Alda Vanzan
Alberto Villanova

Nessuno ha detto no, neanche l'opposizione di centrosinistra che infatti si è limitata a un voto di astensione.

Ma soprattutto l'intero centrodestra - Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia - si è detto non solo favorevole all'autonomia differenziata, il che era scontato, ma soprattutto è stato concorde nel sostenere che ora tocca al Governo di Giorgia Meloni darsi una mossa. È dunque tra le righe che va letto il dibattito di ieri mattina a Palazzo Ferro Fini, con l'aula che ha approvato la mozione del leghista Nicola Finco e il presidente degli zaiani-leghisti Alberto Villanova che ha chiamato in causa FdI. Per dire sostanzialmente che ora la responsabilità è tutta di Giorgia Meloni: «È lei la garante e la responsabile di un accordo preso non con dei partiti alleati, ma con il popolo veneto».


LE RASSICURAZIONI
Eppure i Fratelli non avevano dato adito a dubbi: «La nostra posizione è chiarissima - ha affermato in aula il capogruppo Enoch Soranzo - basti pensare che l'autonomia è nel programma di governo che abbiamo sottoscritto nel 2020 ed è nel programma presentato alle ultime Politiche, la nostra Giorgia Meloni ne ha parlato a Mestre prima ancora di diventare presidente del Consiglio e i primi atti legislativi, come l'articolo 143 sui Lep, lo dimostrano». Soranzo ha anche escluso che ci possano essere ritardi a causa della riforma sul presidenzialismo: «Le tempistiche sono diverse, è come se avessimo due vagoni - l'autonomia e il presidenzialismo - che viaggiano su binari paralleli: non sarà il vagone più lento a dettare i tempi di quello più veloce, l'importante è che a entrambi sia garantito l'arrivo in stazione». Netta la capogruppo di Forza Italia, Elisa Venturini: «La richiesta di autonomia non è una questione di partito, ma un sentire della nostra gente, un elemento identitario».


IL MONITO
Ma se i leghisti possono fidarsi dei Fratelli e dei forzisti veneti, è nei confronti di chi sta a Roma che sorgono i dubbi. «Le uscite di alcuni ministri non sono accettabili», ha ribadito Villanova che nei giorni scorso già se l'era presa con il vicepremier forzista Antonio Tajani. Dopodiché ha dato ragione al dem Jonatan Montanariello: «È vero, non ci sono più alibi». E a chi - da Roma in giù - continua a parlare di secessione dei ricchi e spacca Italia, ha ricordato ben altri provvedimenti governativi: «Vogliamo parlare dei fondi del Pnrr destinati esclusivamente al Sud o dei bandi per la rigenerazione urbana riversati solo in alcune regioni escludendone completamente altre grazie ad indici di vulnerabilità inseriti ad hoc? Il presidente Meloni è garante e responsabile di un accordo preso con il popolo veneto, non vogliamo sentir parlare di tentennamenti sull'autonomia. La secessione dei ricchi esiste solo nella testa di chi cerca l'eterno assistenzialismo».


L'ASTENSIONE
L'opposizione, con vari accenti, si è astenuta, tanto più che i distinguo parlamentari arrivano dalla stessa maggioranza di centrodestra che dovrebbe approvare la riforma. «Noi restiamo convinti che la chiave per portare a casa l'autonomia, in tempi non eterni, sia quello di avere ben chiare quali sono le materie sulle quali vogliamo concentrarci - ha detto il capogruppo del Pd, Giacomo Possamai -. Abbiamo proposto sette materie, a partire da lavoro, impresa, formazione, perché siamo convinti che, concentrandoci su quelli, si possa fare un grande servizio e avere grandi miglioramenti per i cittadini della nostra Regione. Chiedere 23 materie, come avete fatto, ha prodotto solo uno stallo». Provocatoria Cristina Guarda (Europa Verde): «A cosa serve questa mozione se il vostro ministro Calderoli ha annunciato di aver riscritto il disegno di legge sull'autonomia?». E Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo): «Ma cosa vuol dire per questa giunta regionale l'autonomia? Vuol dire più medici di base, ad esempio? Perché questo interessa ai veneti. Sostituire il centralismo dello Stato con quello della Regione non ci rassicura, chiediamo che il potere venga trasferito il più possibile ai Comuni».

Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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