Linee soppresse e bus strapieni, lavoratori e studenti restano a terra

Giovedì 4 Novembre 2021 di Raffaella Vittadello
Un bus al Lido di Venezia

VENEZIA - Scene di ordinaria disperazione: una donna si lancia in mezzo alla strada e costringe l’autobus a fermarsi, dopo i due o tre precedenti che erano filati dritti verso Santa Maria Elisabetta, incuranti dei cenni di richiesta di lavoratori e studenti, che avrebbero voluto salire. L’autista solo all’ultimo momento frena bruscamente e apre le porte: la gente si fionda all’interno, incurante di mantenere il distanziamento, dopo mezz’ora di vana attesa. Lo stato d’animo è un misto di preoccupazione per il ritardo accumulato incolpevolmente e la rabbia mista a impotenza per quanto sta accadendo. Capita al Lido, tra le 7 e le 8: orario di punta, centinaia di ragazzi che frequentano le scuole medie dell’isola o gli istituti superiori a Venezia, lavoratori che devono raggiungere il centro storico o la terraferma e che non riescono a salire in bus.

Nei giorni scorsi la decisione di Actv di sopprimere le linee C e V per carenza di personale. Un foglio A4, in Lungomare, annuncia “linea sospesa”, senza un logo aziendale. E così la gente si riversa incerta sulla direttrice principale, lungo via Sandro Gallo, servita dalle linee A e B che risultano insufficienti. Qualcuno prende l’auto o cerca un passaggio. «Ci mancano i lavoratori no Green pass» è la difesa abbozzata dagli ispettori Actv. «Il Green pass è previsto in tutte le aziende d’Italia, e non è stato una sorpresa, bisognava organizzarsi prima. Il personale, se è poco, va dirottato nelle ore di punta, questa non è programmazione - esplode Barbara, che ha due figlie che continuano ad arrivare tardi a scuola - non possiamo accettare questi disservizi.

L’abbonamento studenti è stato pagato in anticipo, ad agosto, e il servizio non viene erogato».

Esasperata Laura, che non usa più l’autobus, la mattina, e raggiunge il centro in bicicletta. «Pago un servizio che non uso, l’autobus, e non trovo posto nelle rastrelliere in centro. Ogni tanto il Comune fa un repulisti delle bici, ma il giorno dopo è pieno di nuovo. Significa che non sono sufficienti, la mobilità va riorganizzata completamente». E spunta il giallo sulla ricarica degli autobus elettrici, che dal 1. novembre servono anche la linea 11. Giusto in concomitanza con i sollevamenti del Mose, le postazioni di ricarica degli autobus risultano non funzionanti. Ragion per cui ci sarebbero anche meno bus a disposizione. Di fatto funzionano solo quelle interne al deposito, mentre quelle a Santa Maria Elisabetta, Pellestrina e Faro Rocchetta (una su due) risulterebbero fuori servizio.

«Al momento 3/6 non sono funzionanti, stiamo facendo le verifiche tecniche con la sensoristica sul livello di efficienza del sistema dopo l’estensione anche alla linea 11» riferisce Actv. Mentre E-Distribuzione, società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica a media e bassa tensione, informa che «non esiste alcuna correlazione tra le forniture al Mose e quelle all’ACTV. Peraltro, entrambe le forniture non hanno subito alcuna interruzione e i sistemi di telecontrollo non hanno registrato alcuna anomalia; il tutto è stato verificato anche con un sopralluogo eseguito l’1 novembre scorso dai tecnici di E-Distribuzione». 

Ultimo aggiornamento: 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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