Attacco terroristico con armi chimiche: la Nato finanzia Ca' Foscari per il sistema d'allerta

Mercoledì 5 Agosto 2020
Un progetto per sventare attacchi terroristici biochimici
VENEZIA - Ricercatori dell'Università Cà Foscari Venezia e del Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (Cinsa) coordineranno un progetto di ricerca internazionale finanziato dalla Nato per lo sviluppo di una piattaforma d'allerta rapida in caso di attacco terroristico con agenti bio-chimici e della gestione dell'emergenza. Il prototipo sarà testato a Venezia e nella capitale georgiana Tbilisi. Il prototipo accoppierà una rete di sensori ambientali alla rilevazione e analisi del traffico sui social network le cui variazioni di intensità e di distribuzione spaziale forniranno un sistema di allarme.

Inoltre, collaborando con le autorità, saranno definiti dei protocolli di intervento e di gestione a breve, medio e lungo termine il più possibile condivisi tra gli enti e le nazioni coinvolte nel progetto. «Gli aspetti relativi alla comunicazione verso la popolazione sono quanto mai attuali - afferma Andrea Gambaro, professore di Chimica Analitica a Cà Foscari - il pianeta sta in pratica svolgendo un grande esperimento sociale sugli allarmi e la comunicazione in materia di sicurezza. I tre anni di lavoro ci diranno come la sicurezza dei cittadini, che è anche uno degli obiettivi dello sviluppo sostenibile stabiliti dall'Onu, possa beneficiare delle più recenti innovazioni scientifiche in campo di intelligenza artificiale e sensoristica senza dimenticare il ruolo sociale dei nuovi sistemi di comunicazione». Il progetto durerà 3 anni e sarà finanziato con quasi 400mila euro nell'ambito del programma Science for Peace and Security della Nato, programma che ha visto il consorzio Cinsa più volte coinvolto sui differenti scenari internazionali negli ultimi 15 anni.
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