Asta deserta: nessuno vuole comprare la base Nato dismessa. Una proprietà di 127 mila 530 metri a un prezzo sempre più basso

Giovedì 12 Agosto 2021 di Roberto Perini
Asta deserta per l'ex base Nato di Cavarzere
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CAVARZERE - Le basi Nato dismesse non trovano compratori. Rimangono invendute perché fuori mano; difficilmente riconvertibili all'agricoltura; non inquadrate dagli strumenti pianificatori urbanistici locali, pertanto tutt'altro che allettanti per gli operatori del settore immobiliare perché problematiche.  Anche quella di Cavarzere, vasta 127 mila 530 metri, cui si accede da una strada extraurbana che attraversa il Clodiense non fa eccezione. Sta di fatto che, ormai a parecchi mesi di distanza dalla pubblicazione del bando, successivo ad un ciclo di aste finite tutte deserte, nessuno si è ancora fatto avanti per sfruttare le nuove condizioni offerte dal Demanio. L'ente che sovrintende ai beni immobili dello Stato ha deciso di voler procedere all'alienazione della base, a trattativa privata, a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto in cui essa si trova. La propone al prezzo base di 380 mila euro. Lo scorso anno aveva invano tentato di venderla all'asta per 410 mila. 


CA' BIANCA

Tutto tace anche riguardo l'esito di ulteriori tentativi di vendita dell'ex base - comando di Chioggia - Cà Bianca (cui faceva capo quella operativa di Cavarzere) dotata di hangar, depositi per munizioni, bunker, torrette di guardia e caserme.

A rendere le basi ancor meno appetibili potrebbero aver contribuito pure alcuni documenti che potrebbero farle classificare tra le zone di interesse archeologico. L'Archivio di Stato di Venezia, ad esempio, conserva una nota del 24 febbraio del 1335 dalla quale si desume che lungo un canale fra il Brenta e l'Adige esistevano due mulini mossi dall'acqua, grazie al dislivello tra i due fiumi. Uno apparteneva al cirugico (chirurgo) Bonacato de Clugia; l'altro a Jacopo Dondi, definito fisico (medico) passato alla Storia come inventore dell'orologio meccanico.  Altre fonti riferiscono dell'esistenza di un terzo mulino dei Dondi, adibito alla lavorazione dei metalli indispensabili per la costruzione degli orologi. Il canale risulta chiaramente indicato da una mappa, anch'essa conservata a Venezia. Gli impianti militari, creati negli anni Cinquanta, rimasero luoghi segreti ed inaccessibili fino al dissolvimento de Patto di Varsavia. L'Aeronautica militare le chiuse definitivamente nel 1995. Nei bunker delle basi, circondata da torrette e filo spinato, la Nato manteneva pronto al lancio un numero indefinito di missili aria aria Nike Hercules, pesanti circa 5 tonnellate, destinati all'intercettazione di vettori nucleari provenienti dai Paesi del blocco sovietico. 


CONETTA

Le basi di Cavarzere e Chioggia, unitamente a quella di Conetta, facevano parte di un unico sistema in grado di fronteggiare le minacce provenienti dal cielo impostato in fretta e furia nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, quando l'Occidente era minacciato dall'espansionismo di Stalin. Con ogni probabilità, date le circostanze, il ritrovamento di antiche vestigia dovette essere sistematicamente ignorato. 

Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 16:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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