VENEZIA Una partenza ogni due minuti da piazzale Roma non è stata sufficiente a smaltire il traffico che si è creato in deflusso da Venezia domenica scorsa.
LE RESPONSABILITA'
Infatti, stando a quanto prevede il Dpcm, sta alle persone rispettare i distanziamenti sociali, evitando di accalcarsi e comprendendo quando sia il momento di lasciar perdere la corsa per prendere quella seguente. Questo perché il decreto prevede il solo obbligo di comunicazione da parte dell'azienda di trasporti, che non può intervenire come se fosse un controllore. Resta infatti in capo alle sole forze dell'ordine la possibilità di far sì che si stabilisca un metro con il quale far accedere le persone ai mezzi. Ma poi la carenza di vigili operanti nei principali hub fa sì che le persone alla fine si comportino come meglio credano. Resta così un altro nodo, cioè quello delle coincidenze. Diventa infatti complesso per una persona che sia costretta a cambiare più mezzi accettare di lasciare andare una corsa, rischiando di perderne a catena anche le seguenti. «Gli autisti non sono ranger - spiega l'azienda - non sta a loro far rispettare chi può salire e chi no. Anche perché è noto cosa succede quando qualcuno cerca di far capire che il limite è stato raggiunto». Non a caso, a inizio pandemia, anche in navigazione c'era chi era venuto alle mani nei confronti di alcuni marinai che avevano intimato l'alt nell'accedere ai vaporetti.
IL RUOLO DEI CONDUCENTI
Sempre restando nel tema dei conducenti, dal Comune spiegano che il monitoraggio della situazione è costante. Non a caso, la connessione con la centrale operativa fa sì che la logistica sia sostenuta in questi giorni con una quarantina di corse aggiuntive, pronte a partire laddove se ne verifichi la necessità. I disguidi che si sono registrati lo scorso fine settimana hanno perciò un'altra origine. Essendosi verificate code sul ponte della Libertà in ingresso, con la necessaria deviazione al Tronchetto, si sono verificati ritardi, che a loro volte hanno condizionato l'orario delle varie partenze. Un altro problema riguarda la capienza del principale hub veneziano, dato che a domanda crescente, la risposta non può essere un'offerta crescente, questo perché non è possibile ospitare oltre un certo numero di mezzi. Per quel che riguarda invece la figura degli steward, Actv chiarisce l'impossibilità di sostenere ad ogni fermata un addetto che affermi quando il limite sia raggiunto. Infatti, il servizio era stato principalmente ideato per garantire un presidio nelle aree scolastiche, dove partivano tre bus attaccati, ma se il primo viaggiava a pieno carico, diverso era il discorso per gli altri due, seguenti. Da ultimo, un altro disservizio si è registrato alla linea 80 di Arriva Veneto. La corsa partita domenicalle 18.25 da Venezia ha lasciato a terra numerosi utenti all'altezza di Mestre, costretti ad attendere un'ora la corsa successiva.