Tragedia di Asiago: cinture infilate ​in gola ai genitori. Il piano di Silvia. Poi ha ricomposto i corpi e pulito tutto

Venerdì 8 Febbraio 2019 di Luca Pozza
La casa di Asiago dove è avvenuta la tragedia
VICENZA - Silvia Marzaro, la 43enne veneziana, originaria di Mirano (Venezia) potrebbe avere utilizzato anche due cinture di stoffa, trovate poi sporche di sangue all'interno di un sacchetto di nylon abbandonato in bagno, per uccidere i suoi genitori, Italo e Ubaldina, 85 e 83 anni, trovati senza vita, così come la stessa figlia, lunedì scorso, all'interno della loro casa di vacanze di Asiago (Vicenza), in contrada Pennar. Sono gli ulteriori dettagli, emersi nelle ultime ore, relativi agli esiti delle autopsie sui tre corpi che sono iniziate ieri pomeriggio (mercoledì) e che sono proseguite anche oggi all'ospedale di Vicenza. Il lavoro dei medici legali non si è ancora concluso e quindi per il momento non è stato ancora possibile fissare la data dei funerali, che dovrebbero tenersi (pare congiuntamente) nella cittadina veneziana la prossima settimana.

I carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza, guidati dal tenente colonnello Giuseppe Bertoli e coordinati dal pubblico ministero Hans Roderich Blattner, sono sempre più orientati sulla pista del duplice omicidio-suicidio, che peraltro dovrà essere confermata dagli esami autoptici e da quelli tossicologici. Molto probabile che Silvia, secondo un piano diabolico studiato nei dettagli e poi portato a termine, possa aver somministrato ai genitori dei sonniferi o un cocktail di farmaci non tali da farli morire, ma quanto basta per farli sprofondare in un sonno profondo. Quindi avrebbe proceduto nel suo macabro rituale, prima utilizzando le cinture - che potrebbero essere state infilate in gola, visto che gli esami avrebbero evidenziato per entrambi i coniugi lesioni alla trachea e in gola - per poi concludere il macabro rituale soffocandoli con un cuscino. Tutto questi oggetti, in particolare le due cinghie sporche di sangue, sono ora al vaglio carabinieri del Ris di Parma, che li stanno esaminando con attenzione, proprio per ricostruire nella maniera più precisa possibile l'ordine degli eventi.

La donna avrebbe poi avuto tutto il tempo (l'autopsia sarà probabilmente in grado di capire quanto tempo è passato tra la morte dei genitori e il suicidio della 43enne) per sistemare i corpi degli anziani genitori a letto, di ripulire la casa e di sistemarla in maniera quasi impeccabile, prima di procedere con l'ultimo tragico gesto, quello di togliersi la vita. Anche se qui rimane il "giallo" di come possa essere avvenuto il decesso: Silvia, che già l'estate scorsa aveva tentato il suicidio ingerendo una notevole quantità di farmaci ma alla fine fu salvata in extremis, è stata trovata distesa a terra, sul corridoio della casa, con attorno al collo una cordicella in cotone, probabilmente quella di un accappatoio. Questo farebbe pensare alla sua intenzione di impiccarsi, anche se poi è stata rinvenuta in un lago di sangue per una ferita al capo, causata da una caduta: anche in questo caso gli esami tossicologici evidenzieranno se Silvia cosa possa ingerito (se lo ha fatto ...) pillole o medicinali, al punto da farla svenire.
Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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